Curiosità vino bianco
Il vino bianco, negli ultimi tempi, è stato enormemente rivalutato e oggi è gradito ed apprezzato così come quello rosso. Esso è una delle bevande esistenti più antiche. Le sue origini sono legate a tanti miti e leggende che lo vogliono il “nettare degli dei”. Di storie riguardanti il vino ne esistono in quantità e forse sono proprio tutte queste storie che si sono tramandate fino ai giorni nostri a darci l’impressione che il cosiddetto “nettare degli dei” sia dotato di qualche proprietà magica.Il vino era, nel passato, legato alla sfera dei rituali religiosi, sia quelli di tipo cristiano, dove il più conosciuto è l’eucarestia, sia quelli pagani di greci e romani. Il vino era un vero e proprio mezzo di socializzazione che permetteva durante i banchetti di creare quell’atmosfera per così dire “spensierata” che permetteva di rendere godibile una situazione. Esso inoltre era un marchio distintivo della posizione sociale ed economica di chi aveva la fortuna di poterne bere. Le famiglie più abbienti possedevano cantine e a volte anche vigneti ed essendo il vino una bevanda pregiata,
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prosegui ... , ciò conferiva loro una certa rilevanza nella società. Se in tempi ormai passati il vino era capace di contribuire allo status sociale di una famiglia, oggi è certamente una bevanda alla portata di tutti. Certo esistono delle qualità estremamente pregiate, ma in generale è accessibile a tutti coloro che vogliono godere di questo paradiso dei sensi.Se da un lato il vino è stato al centro di molte leggende che affondano le loro radici nelle tradizioni popolari, oggi si è davvero molto precisi in merito a questa materia. Ci si occupa di analizzare il vino, fare delle classificazioni, individuarne le proprietà, definire i metodi di lavorazione e si è provveduto a imporre delle normative alle case produttrici. Il vino dunque è qualcosa di estremamente importante, un prodotto da preservare e curare, per poterne conservare la purezza e la qualità. Proprio al fine di conservare questa bevanda è importante conoscere dei segreti, o delle curiosità a proposito di esso. È molto importante una volta acquistata una bottiglia di vino sapere come e dove la si deve conservare, ammesso che non si abbia intenzione di consumarla subito. Per quanto riguarda i vini bianchi, questi generalmente vanno consumati giovani e quindi non hanno bisogno di lunghi tempi di maturazione come quelli rossi. In questo caso, una volta acquistato del vino bianco lo si può bere subito o al contrario lo si può mettere da parte per l’occasione per cui è stato comperato. Se lo si consuma immediatamente, può capitare che non venga consumata l’intera bottiglia per cui la bevanda restante deve essere conservata, stando bene attenti a mantenerne tutte le proprietà e le caratteristiche inalterate. In questo caso, è necessario ri-tappare la bottiglia per evitare che l’aria entri all’interno di essa causando l’ossidazione del contenuto. Riutilizzare il tappo di sughero non è vantaggioso in quanto potrebbe causare la caduta di parti di esso nel vino, sarebbe meglio usare quei tappi con congegno annesso capace di respingere all’esterno l’aria presente nella bottiglia. I vini bianchi aperti necessitano di un temperatura bassa per cui vanno messi in frigo, ma bisogna stare attenti a consumarli entro 2 - 4 giorni dall’apertura.
Per quanto riguarda i vini appena comprati, per cui non è prevista un’imminente consumazione si deve provvedere a conservarlo in un luogo che sia consono e appropriato. Il luogo più sicuro dove poter conservare le proprie bottiglie senza il rischio che si rovinino è la cantina. Non tutti però hanno la fortuna di possederne una per cui si devono necessariamente trovare dei metodi alternativi. Uno dei maggiori pericoli di quando non si conserva nella giusta maniera un vino è quello dell’ossidazione. Un vino può ossidarsi quando entra dell’aria all’interno della bottiglia. Ora di sicuro uno degli interrogativi che ci si potrà porre è come potrebbe entrare dell’aria se vi è un tappo in sughero ad evitare proprio questo problema. Ebbene il problema può verificarsi quando il tappo subisce delle trasformazioni per cui non compie più perfettamente il proprio compito. Se per una bassa umidità il tappo si restringe, infatti, il pericolo di ossidazione è molto elevato. Per mantenere sempre una certa percentuale di umidità nel tappo è necessario posizionare la bottiglia in posizione orizzontale, così facendo il costante contatto del vino col tappo fa sì che possa sempre essere irrorato da un liquido e mantenere costante l’umidità senza pericolo di inopportuni restringimenti. Anche la temperatura deve essere mantenuta costante per la corretta conservazione del vino bianco. I gradi varieranno logicamente in base al vino in questione. La temperatura influisce come l’umidità sull’ossidazione. Essa infatti a seconda che sia alta o bassa può far dilatare o contrarre il liquido presente nella bottiglia provocando a sua volta un’entrata o un’uscita d’aria. Quando il vino per effetto delle temperature alte si espande spingerà all’esterno l’aria presente nel contenitore di vetro. In caso contrario, con la diminuzione del volume del vino, l’aria sarà “richiamata” dentro generando, dunque il rischio ossidazione. Un altro problema che si verifica nella fase della dilatazione del vino è che, in molti casi, in seguito alla fuoriuscita dell’aria può avvenire anche quella del vino provocando una costante diminuzione del liquido. Per evitare che con l’alternarsi di questi fenomeni il vino diminuisca fino a scomparire del tutto dalla bottiglia è opportuno posizionare la bottiglia obliqua anziché orizzontale così da permettere all’aria di uscire, di mantenere bagnato il tappo ma di evitare che il vino esca a sua volta. Il vino bianco e gli spumanti hanno bisogno di bottiglie specifiche che, oltre ad una forma precisa, devono presentare un colore scuro o comunque non bianco o trasparente. La luce infatti è un altro elemento pericoloso per la conservazione del vino che potrebbe comprometterne le proprietà. Se si possiedono delle bottiglie di vetro incolore sarebbe opportuno foderarle con della carta argentata in modo da evitare che i raggi del sole possano raggiungere il liquido.
Una volta individuata la corretta tecnica di conservazione del vino bianco, sia nel caso in cui la bottiglia fosse aperta, sia in quello in cui fosse chiusa, si può passare ad enunciare altre curiosità a proposito del vino bianco che riguardano soprattutto i comportamenti a tavola in fatto di servizio. Prima di tutto è importante menzionare alcuni piccoli consigli a proposito di come bisogna apparecchiare una tavola e qual è l’utilizzo preciso dei bicchieri da vino. È importante ricordarsi di mettere fino ad un massimo di quattro bicchieri di cui uno per l’acqua e altri due per il vino. Il vino bianco e quello rosso non dovranno essere serviti nello stesso bicchiere, sia perché se si mischiano non si possono sentire le qualità dell’uno e dell’altro, sia perché il rosso ha bisogno di un bicchiere panciuto e basso, mentre il bianco di uno dal collo lungo. In entrambi i casi, però, il materiale deve essere vetro o cristallo assolutamente trasparenti, senza alcuna colorazione, neanche se lieve e senza decorazioni. Questo perché è importante che il materiale dei bicchieri lasci trapelare il colore del vino. Quando si beve un vino bianco bisogna afferrare correttamente il bicchiere, perché anche una presa sbagliata può influire sul gusto del vino. Bisogna tenere il bicchiere nella parte inferiore di esso con solo due dita, altrimenti se poggiamo la mano intera sul calice rischieremmo di far passare il calore del nostro corpo al liquido variandone la temperatura ideale.
A proposito di temperatura è bene fare un accenno su quale sia la temperatura di servizio ideale dei vini bianchi. A seconda se si tratta di un vino secco o meno secco la temperatura ideale varia. Per i vini bianchi secchi non bisogna superare i 10°C mentre per quelli semisecchi si può arrivare fino ad un massimo di 12°C.
In questa sezione che ha come scopo quello di illustrare le curiosità inerenti ai vini bianchi, non può mancare anche un piccolo intervento volto a sfatare un falso luogo comune, ovvero che bere diversi tipi di vino durante un pranzo può essere dannoso per la salute e può provocare quella che si può definire una perdita di lucidità. Non si tratta altro che di una falsa diceria che non ha alcun fondo di verità. Contrariamente da quanto si può credere, cambiare vino ad ogni pasto non può che avere un effetto positivo dato che, così facendo, si esalta il gusto di ogni pietanza. Certo non bisogna esagerare con le dosi. Sarebbe consigliabile un bicchiere per ogni pietanza ma non di più e sarebbe, allo stesso modo, utile se si passasse da un vino più leggero ad uno più forte gradualmente.
Il vino in cucina è estremamente utilizzato, sia quello rosso che quello bianco. I bianchi si impiegano soprattutto per “tirare” i sughi o innaffiare le carni. Al di là del comune utilizzo del vino in cucina, vi sono alcune ricette particolari a base di vino. Una di questa è la sangria, bevanda a base di vino rosso, tipico della cucina spagnola. Una curiosità davvero simpatica su questa specialità dei nostri cugini iberici e che non tutti conoscono, è che esiste anche una variante bianca fatta, appunto, con vino bianco. Il vino bianco, dunque, è la base di questo rinomato e gustosissimo drink, di cui esistono una marea di varianti. Gli altri ingredienti sono frutta, in genere vengono utilizzate delle pesche ma ciò non toglie che si possano usare anche altri tipi di frutti come mele o albicocche. In più vi è l’aggiunta di alcuni liquori come cognac, cointreau, brandy e rhum bianco.