Vino bianco marche
Una regione selvaggia ma allo stesso tempo rassicurante, estremamente varia dal punto di vista territoriale ma non del tutto esplorata, le Marche sono una regione molto interessante dal punto di vista paesaggistico ma anche sul piano dell’enogastronomia locale. Territorio non estremamente esteso rispetto alle grandi regioni confinanti contiene dentro i propri confini tutte le varianti territoriali italiane: dalla costa divisa tra bassa e sabbiosa nella zona di Senigallia fino ad arrivare alla riviera del Conero verso Ancona, che vede una costa di promontori e rocce a picco sul mare. Avviandosi verso l’entroterra, a metà strada dall’Appennino Marchigiano che ospita lo splendido scenario dei Monti Sibillina divenuti parco nazionale, troviamo un ricco paesaggio collinare che ospita una altrettanto ricca vegetazione, principalmente olivi e viti. Il tutto contornato da splendidi borghi e paesini antichi a testimoniare la grande storia di questa regione. È proprio sulla colline marchigiane che si creano le condizioni migliore per la coltivazione di diversi vitigni,
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prosegui ... , sia locali che importanti da altre regioni, nonché per la produzione di importanti vini molti dei quali riconosciuti a livello internazionale.
La tradizione enologica delle Marche è molto ricca, ciò nonostante ancora molto sconosciuta al di fuori dei confini della regione, probabilmente perché si soffre il confronto con i prodotti vinicoli delle regioni confinanti. Al di là di qualsiasi tipo di riserva sulla validità qualitativa dei vini di produzione marchigiana, la regione vanta ben 15 vini a marchio DOC e 2 DOGC, per una produzione annua che si aggira intorno ai di due milioni di ettolitri di vino di cui però, solo il 20% sono DOC o DOCG. Tra tutte le DOC, dunque soltanto alcune sono conosciuti al di fuori della regione e anzi sono apprezzatissime anche al di fuori dell’Italia, gli altri vini stanno cominciando a farsi strada e ad emergere in mezzo alla tanta concorrenza che il belpaese offre, indice ovviamente di grande qualità dei prodotti tipici del territorio. Tra le DOC marchigiane maggiormente riconosciute come non citare i rossi Rosso Piceno DOC ed il Rosso del Conero DOCG ed la Vernaccia di Serrapetrona DOCG, rispettivamente d’origine controllata il primo e d’origine controllata e garantita il secondo ed il terzo. Tra i vini bianchi emergono il Bianchello del Metauro DOC ed il Verdicchio di Matelica. Il territorio così ricco e un clima caldo e favorevole hanno fatto si che dalle colline del marchigiano potessero crescere uve zuccherine e di grande qualità da cui sono nati vini rossi di grande livello ma soprattutto vini bianchi. Sebbene come suddetto il mercato dei vini della regione non ha ancora raggiunto un risultato pari al livello dei vini prodotti, istituzioni e coltivatori organizzati in aziende e consorzi stanno facendo molto perché al nome Vini Marchigiani siano legati fama ed importanza, dei riconoscimenti che meritano.
I vitigni più diffusi sulle colline delle Marche sono diversi e dalle proprietà più variegate. Tra i vitigni a bacca bianca sia locali che alloctoni è possibile ricordare il Verdicchio, la Maceratina, il Trebbiano toscano, la Malvasia toscana, il Pecorino, la Passerina, il Pinot bianco e il Bianchello. Tra i vitigni a bacca nera, invece, come non nominare la Vernaccia nera, il Ciliegiuolo, il Montepulciano, il Sangiovese e la Lacrima.
Seguendo un percorso che parte dal nord della regione, nelle aree di Urbino e Pesaro ai confini con l’Emilia – Romagna, passando per Ancona e poi Macerata fino all’area di Ascoli Piceno, zona estrema della regione a confine con l’Abruzzo si possono scoprire le zone di maggiore produzione enologica in cui vengono prodotti i vini più rappresentativi della regione.
Questo itinerario alla scoperta della tradizione enologica marchigiana può iniziare con la DOC Colli Pesaresi, la cui zona di produzione è distribuita chiaramente, nell’area tra Pesaro e Urbino. In circa 31 comuni di quest’area nascono i Colli Pesaresi Rosso e i Colli Pesaresi Bianco. Per quanto riguarda il bianco la zona di produzione comprende i comuni di Mombaroccio, Petriano, Gradara, Pesaro, Montelabate, Urbino e altri comuni limitrofi. Per la realizzazione di questo importante vino bianco vengono spremute le uve del vitigno Trebbiano Toscano con l’aggiunta in quantità minori e sempre stabilite dal disciplinare di altri vini a bacca bianca. Solo nel caso del Colli Pesaresi Roncaglia Bianco può esservi aggiunto del Pinot Nero. Si tratta di un vino piacevole ed estremamente delicato che va bevuto giovane ad una temperatura fresca. Si presenta con un colore giallo paglierino, un odore fresco e gradevole e un sapore secco e armonico. Può essere abbinato a piatti di pesce azzurro, crostacei e carni bianche.
Sempre nell’area delle province di Pesaro - Urbino viene prodotto il Bianchello del Metauro. Il nome stesso di questa DOC ci indica una certa vicinanza al fiume Metauro che bagna le terre da cui hanno luogo le uve con cui viene realizzato questo vino. Esso è prodotto con un’alta percentuale di Bianchello, circa il 90 – 95% a cui può essere aggiunto il Trebbiano Toscano. anche questo è un vino che va bevuto giovane, entro il primo anno per poterne assaporare tutta la sua fragranza. Invecchiato di un anno o al massimo di due acquista una certa sapidità. Il suo colore è di un giallo paglierino che va nel verde. Ha un profumo delicato ma molto persistente con note di fiori e frutta fresca. Il gusto è armonico e gradevole. Non ha una gradazione alcolica molto alta, essa infatti, si aggira intorno all’ 11,5°C, nella tipologia San Vito però può arrivare anche a 15,5°C. Si abbina perfettamente con pesce crudo o crostacei, ma anche a piatti a base di carni bianche come pollo e coniglio non troppo conditi.
Proseguendo il percorso tra i migliori vini bianchi delle Marche ci si imbatte in un altro territorio molto produttivo nell’ambito della produzione vinicola. Si tratta dell’area della provincia di Ancona in cui ritroviamo la DOC Esino che può essere sia Bianco che Rosso. L’Esino Bianco nasce da una miscela di uve provenienti dai vitigni Verdicchio in prevalenza più altri vitigni a bacca bianca previsti dal disciplinare di protezione. Il bianco può essere prodotto anche nella tipologia frizzante. Le caratteristiche organolettiche di questo vino sono molto apprezzate. Esso si presenta con un colore giallo paglierino tenue, un profumo caratteristico e intenso e un gusto asciutto. Sia il bianco che quello rosso sono preferibili se consumati ancora giovani magari accompagnandoli con delle pietanze adeguate. L’Esino bianco ad esempio può essere consumato a tutto pasto e la sua gradazione bassa gli conferisce una certa freschezza e gradevolezza.
Sulle colline di Ancona e di Macerata, precisamente nei comuni di Ostra, Arcevia, Jesi, viene prodotto il vino forse più rappresentativo delle Marche il Verdicchio dei Castelli di Jesi. Si pensa che questo prodotto abbia un origine molto antica databile, addirittura, al tempo dei romani. Esso si ottiene con uve Verdicchio e Trebbiano toscano secondo le percentuali autorizzate dal disciplinare per la protezione. Ne esistono di diverse tipologie Classico, Spumante, Riserva, Passito e Superiore. Una volta versato in un calice di vetro si può notare tutto il suo colore giallo paglierino con leggere sfumature verdi che vanno nel dorato con l’invecchiamento. Ha un profumo fresco di fiori e frutta ma con una leggera traccia di mandorle. Il gusto è asciutto con una nota amarognola. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi può essere bevuto tra il primo e il secondo anno. Questi vini dal carattere forte e longevo data la loro provenienza in luoghi dal clima soleggiato e ventilato, estremamente favorevoli, possono essere bevuti accompagnando molti pasti della cucina mediterranea siano essi antipasti, primi o secondi piatti.
Sempre nella zona di ancona si possono incontrare due ottimi vini rossi la Lacrima di Morro d’Alba e il Rosso Conero. Proseguendo, invece, nella descrizione dei migliori bianchi della regione, nella zona di Macerata vengono prodotti i Colli Maceratesi. La zona di produzione di questi vini si estende dalla provincia di Macerata a Loreto e dintorni. Il colli Macerata Bianco nasce dalla spremitura di uve del vitigno a bacca bianca Maceratino a cui vengono aggiunte uve provenienti dal vitigno Trebbiano Toscano, Verdicchio e Chardonnay, secondo le disposizioni del disciplinare. Nella versione spumante e passito Colli Macerati Ribona viene utilizzato il Maceratino al 100%. Questo bianco deve essere bevuto ancora giovane, momentoi in cui s possono apprezzare al meglio le sue caratteristiche organolettiche. Il colore è di un giallo paglierino tenue con sfumature verdi tipiche di un vino giovane, il profumo è fresco e fruttato, mentre il gusto è secco e armonico. Si sposa con pietanze poco grasse come molluschi, anche crudi, riso, minestre, carni bianche.
In provincia di Macerata, nei comuni di Matelica, Camerino, Fabriano e altri comuni di Ancona viene prodotto un altro eccellente bianco con marchio DOCG, il Verdicchio di Matelica. Questo vino viene prodotto con uve Verdicchio, più l’aggiunta di altri vitigni a bacca bianca. Di questo vino esiste anche la versione Spumante, Riserva e Passito. Sempre nella zona di Macerata come non citare un ottimo rosso che vanta il marchio DOCG, si tratta del Vernaccia di Serrapetrona. Proseguendo verso sud si entra nell’area DOC più estesa delle Marche ovvero quella di Ascoli Piceno dove vengono prodotti i rossi Rosso Piceno, Rosso Piceno Superiore e l’Offida. Per quanto riguarda i bianchi prodotti nella zona, invece, è necessario citare il Falerio dei Colli Ascolani. Prodotto sulle colline di Ascoli Piceno, si ottiene con un uvaggio di Trebbiano Toscano, Passerina e Pecorino secondo le direttive del disciplinare. Vino giovane ottimo come aperitivo.
Le marche presentano numerose cantine dove poter acquistare e degustare i vini prodotti nella regione come le Cantine Belisario, la Canalis Dohuet, La Canosa e tante altre.