Enologia
Enologia è una parola d’origine greca composta da “oinos” e “logos”che significa “studio del vino”. L’enologia, infatti, è una scienza che si occupa dello studio del vino e di tutte le fasi di lavorazione che si concludono con la sua produzione. Essa studia il percorso del vino dalla fase della vendemmia a quella dell’imbottigliamento descrivendone gli aspetti chimici, biologici e sensoriali.
In Italia e nel mondo esistono tante tipologie di vino diverse. Oltre alla tradizionale distinzione tra vino rosso e giallo ne esistono tante altre che fanno sì che anche all’interno della categoria dei vini rossi, ad esempio, vi siano delle differenze. Questo significa che i vini nono sono tutti uguali e che hanno delle caratteristiche organolettiche ben precise. È grazie a queste caratteristiche, infatti, che è possibile distinguere un Solopaca da un Brunello di Montalcino. I fattori che differenziano un vino dagli altri sono la tipologia di uva utilizzata,
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prosegui ... , chiamata vitigno e il Terroir, ovvero la composizione morfologica del territorio in cui il vitigno viene coltivato e il clima che caratterizzato quella specifica area produttiva. Può sembrare strano, ma in realtà non lo è, la natura di un terreno, la prevalenza di alcune sostanze piuttosto che di altre, il grado di umidità, l’esposizione al sole, gli sbalzi di temperatura, l’altitudine e così via, sono tutti fattori che influenzano le uve maturate in quelle condizioni e di conseguenza anche i vini prodotti con esse. Ogni vino ha una specifica composizione di vitigni. Nel caso delle DOC e delle DOCG le uve utilizzate nella produzione di un vino sono poste sotto uno stretto controllo imposto dal disciplinare di protezione così come la loro modalità di lavorazione e di conservazione. L’enologia studia anche le migliori tecniche di conservazione e le condizioni ideali che una cantina deve avere. Una volta che il vino ha passato tutte le fasi di lavorazione sarà pronto per essere degustato. Questa fase è estremamente importante in quanto entra in gioco una grande conoscenza della materia. Le caratteristiche organolettiche di un vino possono essere individuare grazie alla competenza di personale specializzato che deve oggettivamente descrivere il veni degustato secondo alcuni parametri.
Quando un’epidemia di filossera proveniente dall’America ha compromesso la vita della vite in Europa si è cominciato a maturare l’idea che la viticoltura dovesse essere tutelata maggiormente, con più avanzate tecnologie e con una maggiore specializzazione degli uomini che lavorano in questo settore. Così nasce la figura dell’enotecnico che rimane l’unica figura professionale legata al settore vinicolo fino al 1991. Due anni più tardi avviene un importante passaggio che trasforma l’enotecnico in enologo. La figura dell’enologo è assolutamente fondamentale, il suo compito è quello di contribuire al miglioramento della produzione vinicola dando delle accurate istruzioni ai produttori per far si che si ottengano i migliori vini possibili. L’enologo ha competenze tecniche e scientifiche che utilizza nella scelta del vitigno più adatto per uno specifico vino, la vendemmia, i tempi di maturazione, d’invecchiamento e così via. Una volta che un vino ha concluso tutto il processo di lavorazione può essere descritto attraverso dei parametri sensoriali che cercano di essere quanto più scientifici possibili. La valutazione del prodotto finito si basa su una valutazione visiva che descrive il colore del vino, una valutazione olfattiva che cerca di individuarne tutte le tracce olfattive che lo caratterizzano e infine quella degustativa che consiste nell’assaggiare e “decifrare” il vino.
Quando un’epidemia di filossera proveniente dall’America ha compromesso la vita della vite in Europa si è cominciato a maturare l’idea che la viticoltura dovesse essere tutelata maggiormente, con più avanzate tecnologie e con una maggiore specializzazione degli uomini che lavorano in questo settore. Così nasce la figura dell’enotecnico che rimane l’unica figura professionale legata al settore vinicolo fino al 1991. Due anni più tardi avviene un importante passaggio che trasforma l’enotecnico in enologo. La figura dell’enologo è assolutamente fondamentale, il suo compito è quello di contribuire al miglioramento della produzione vinicola dando delle accurate istruzioni ai produttori per far si che si ottengano i migliori vini possibili. L’enologo ha competenze tecniche e scientifiche che utilizza nella scelta del vitigno più adatto per uno specifico vino, la vendemmia, i tempi di maturazione, d’invecchiamento e così via. Una volta che un vino ha concluso tutto il processo di lavorazione può essere descritto attraverso dei parametri sensoriali che cercano di essere quanto più scientifici possibili. La valutazione del prodotto finito si basa su una valutazione visiva che descrive il colore del vino, una valutazione olfattiva che cerca di individuarne tutte le tracce olfattive che lo caratterizzano e infine quella degustativa che consiste nell’assaggiare e “decifrare” il vino.
La produzione di un buon vino sottende un processo di lavorazione lunga e complicata. Tutte le fasi che stanno alla base di questo processo sono di grande importanza. Dalla viticoltura, passando per la fase della vinificazione a quella della conservazione fino alla degustazione bisogna seguire delle regole ben precise che, nel caso dei vini DOC e DOCG sono imposte dal disciplinare di protezione. La vinificazione riguarda tutte le attività che vengono effettuate nella vigna e che riguardano la cura della pianta. La vinificazione consiste nella formazione del mosto e successivamente della trasformazione di quest’ultimo in vino. Questa fase si conclude con l’ottenimento di diversi tipi di vino che derivano da tecniche diverse che possono comprendere invecchiamento o meno, affinamento in botte o invecchiamento in bottiglia e così via. Infine vi è la conservazione in cantina e la degustazione. Questo lungo percorso è guidato passo passo dagli enologico che collaborano con le aziende produttrici di prodotti vinicoli.