Vino bianco molise

Il Molise è una piccola regione al centro dell’Italia che però vanta una tradizione enologica molto antica e davvero prestigiosa. Le prime testimonianze della presenza di numerose vigne in questa regione risale al V secolo a.C. ovvero quando il Sannio fu conquistato dai romani. L’importanza dei vini molisane crebbe soprattutto durante il medioevo grazie ai contributi alla coltivazione della vite apportati dai grandi proprietari di terre dell’epoca. Nei secoli successivi, il Molise fu compreso all’interno di quel grande e ricco regno che era il Regno di Napoli e la regione molisana era il territorio con le più vaste aree coltivate a viti. Nonostante il territorio impervio che si articola tra colline e montagne fino ad arrivare alla costa, poco estesa ma molto suggestiva , presenta un territorio ricco d’argilla e Sali minerali che rendono il terreno assolutamente favorevole alla coltivazione di diversi vitigni. La posizione strategica della regione fa si che il breve tratto bagnato dal mare conferisca alla zona interessata un clima abbastanza caldo mentre via via che ci si allontana da lì e ci si avvicina ai rilievi gli sbalzi di temperatura sono sicuramente maggiori rispetto al tratto marino e questo contribuisce a rendere quelle zone estremamente indicate per la coltivazione.

Il Molise ha un territorio quasi completamente vitato anche se le diverse zone presentano delle differenze. La zona dell’alto Molise ad esempio, ... continua


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        prosegui ... , ha una cultura vitivinicola che vanta origini molto remote, qui sono coltivati soprattutto vitigni locali. Nel basso Molise, al contrario, la viticoltura si è sviluppata in tempi molto più recenti tanto da essere preferiti i vitigni internazionali a quelli autoctoni. Tra gli alloctoni ricordiamo lo Chardonnay ed il Pinot bianco tra i vitigni bianchi mentre tra quelli rossi il Merlot e il Sauvignon. Che sia alto o basso Molise, l’intera regione ha una superficie vitata che si estende per ben 6500 ettari per una produzione annua che si aggira attorno ai 400 mila ettolitri di vino. Tra i vitigni autoctoni, quelli più diffusi sul territorio molisano sono il Trebbiano abruzzese, il Manzoni bianco, la Malvasia bianca e la Malvasia bianca di Candia, il Trebbiano Toscano e il Bombino bianco tra i vitigni a bacca bianca. Tra i vitigni a bacca nera, invece, possiamo trovare il Ciliegiolo, il Montepulciano, la Barbera e il Sangiovese.

        Nonostante il Molise vanti una tradizione enologica alquanto antica, considerando che si hanno notizie di aree vitate già prima dei romani, la regione non possiede molti vini a marchio DOC,rientrano in questa categoria soltanto tre vini : il Biferno, il Molise e il Pentro d'Isernia. Inoltre non è stata consegnata ancora nessuna DOCG. Il risultato è che ogni anno viene prodotto meno del 20% di vini a marchio DOC. Questo relativo ritardo che ha come conseguenza principale una certa mancanza di competitività sul mercato nazionale e internazionale dei prodotti vinicoli molisani, è probabilmente dovuto ad un esigenza non ancora del tutto soddisfatta di ammodernamento e quindi permane ancora una situazione di relativa arretratezza nelle tecniche di lavorazione. Molto è stato fatto negli ultimi anni dagli agricoltori locali e dalle cantine e aziende vinicole affinché la situazione possa evolversi positivamente e portare anche l’enologia molisana a livelli di alta qualità.

        Le principale zone del Molise in cui si concentra la coltivazione della vite sono soprattutto le zone del Biferno e del Pentro d'Isernia e del Molise, le tre denominazioni DOC della regione. Per quanto riguarda la prima DOC citata, ovvero il Biferno, le zone dove questo vino viene prodotto è probabilmente la più estesa del Molise e si estende da Campobasso a Termoli per concentrarsi soprattutto nella valle dove scorre il fiume Biferno per l’appunto. Sono circa 42 comuni che oltre al capoluogo comprendono anche le aree di Campodipietra, Campomarino, Castelbottaccio, Castellino del Biferno, Petrella Tifernina. Questo vino viene prodotto sia nella versione di Bianco, Rosato, Rosso e Rosso Riserva. Esso è ottenuto con una prevalenza di uve provenienti dal vitigno Trebbiano Toscano con l’aggiunta di altri vitigni a bacca bianca nelle percentuali consentite dal disciplinare di protezione. Il Trebbiano è uno dei vitigni più diffusi in regione. In realtà esso è uno dei più sviluppati nelle aree viticole di tutta Italia, tanto da essere il terzo vitigno più diffuso nel belpaese. Il Biferno presenta delle caratteristiche organolettiche ben definite. Nel calice risulta essere di un colore giallo paglierino più o meno carico che in molti casi nasconde dei riflessi sul verdognolo. L’odore è delicato e molto aromatico, mentre il sapore è asciutto e armonico. Non è un vino molto alcolico rispetto a molti altri infatti la gradazione è di 10,50% vol. Esso si abbina bene con piatti leggeri come risotti, formaggi freschi e negli ultimi anni si usa accompagnarlo anche con la pizza. Biferno, però, è molto diffuso anche nella versione Rosso. Questo è ottenuto dalla spremitura di uve provenienti dal vitigno a bacca nera Montepulciano con l’eventuale aggiunta di Aglianico in minima parte e di altri vitigni a bacca nera. Il Biferno rosso ha un colore rubino con riflessi granati se fatto invecchiare. L’odore è gradevole e caratteristico, il sapore è vellutato e tannico al punto giusto. Rispetto alla variante bianca è leggermente più alcolico, siamo infatti intorno all’11, 50% vol. il Biferno Rosso si abbina a pennello con piatti elaborati come polenta, ragù e carni rosse.

        Un’altra DOC della regione Molise è il Molise o Del Molise DOC. Questi vini vengono prodotti nell’area tra Campobasso e Isernia. Esso può essere sia bianco che rosso, sia passito che spumante. Nella versione bianco è prodotto con una prevalenza di diversi vitigni in base al quale prende il nome. Viene prodotto, ad esempio, il Molise greco che può essere bianco o frizzante, il Molise Chardonnay, il Molise falanghina, il Molise Trebbiano, il Molise toscano e così via. Ognuna di queste tipologia ha delle caratteristiche organolettiche specifiche, ma allo stesso tempo ascrivibile sotto il comune nome di Molise DOC. Il Molise Chardonnay è quello con la gradazione alcolica inferiore, circa 10,50°C. esso è caratterizzato da un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, ha un odore fruttato e delicato e un gusto armonico. Il Molise Moscato, invece, è un passito ed ha un colore che va nel dorato, l’odore è quello tipico del moscato ovvero aromatico e delicato ed un sapore dolce e gradevole. Qui la gradazione alcolica arriva fino a 14°C. Un vino come questo deve essere abbinato a delle pietanze appropriate per far si che venga sprigionato tutto il suo gusto. Esso si può servire, ad esempio, con piatti leggeri, come formaggi e pizza per quanto riguarda la variante bianca, dolci nel caso del moscato, mentre per quella rossa può essere servito con piatti elaborati come pasta, ragù e formaggi stagionati.

        Il Pentro di Isernia bianco è prodotto nell’area della provincia di Isernia come Agnone, Belmonte del Sannio, Castelverrino, Colli a Volturno, Fornelli e così via. Le uve che costituiscono la base di questo vino devono crescere a almeno 500 metri sopra il livello del mare per i tipi rosso e rosato e di 600 metri sopra il livello del mare per il tipo bianco. È prodotto in tre tipologie. Bianco, rosato e rosso. Il Pentro di Isernia bianco è prodotto con un uvaggio proveniente dal vitigno trebbiano toscano con un’eventuale aggiunta di bombino bianco secondo le percentuali imposte dal disciplinare di protezione. Questo bianco ha delle caratteristiche organolettiche che prevedono un colore giallo paglierino con riflessi sul verdino. Un profumo delicato e caratteristico ed un sapore secco, intenso e armonico. Si sposa con piatti molto leggeri come uova, pesce e verdure.

        Vi sono alcuni vini che nonostante non abbiano ottenuto il marchio DOC né quello DOCG sono estremamente diffusi in regione e oltretutto sono anche molto apprezzati. Si tratta degli Osco e terre degli Osci e il Rotae a denominazione IGT, ovvero Anche nel caso degli Osco e terre degli osci, si aggiungerà al nome la denominazione del vitigno prevalente nella composizione del vino. A seconda se sia un vino bianco o rosso sarà composto da Cabernet Sauvignon divenendo Osco e terre degli Osci Cabernet Sauvignon, oppure Osco e terre degli Osci Chardonnay e così via. Infine abbiamo il Rotae, anch’esso a denominazione IGT. Esso è disponibile nelle versioni Rosso, Bianco o Rosato. Ancora una volta, anche per questo vino, vale la regola dell’unire al nome del vino il maggiore vitigno che lo compone in modo da avere Rotae Aglianico, tipico esempio di un rotae rosso, o ancora un rotae Traminer Aromatico, esempio di un bianco. Molto probabilmente i marchi IGT appartengono alle specialità più gradite dalla popolazione locale. Si spero che questi vini possano passare a marchio DOC e che finalmente anche il Molise possa ricevere un marchio DOCG.

        Tra le cantine più importanti della regione Molise è possibile citare le Cantine Valbiferno la cui attività ha avuto inizio nel 1976. Essa si trova nella zona di Giuglionesi, in provincia di Campobasso ed è specializzata nella produzione di Biferno bianco e rosso. Anche la Cantina De Lisio ha una grande tradizione, localizzata nel basso Molise vanta una produzione di Terre degli Osci, poi ancora l’azienda Terresacre che trova la sua collocazione nelle campagne di Montenero di Bisaccia, la Cantina Valtappino nata nel 1974, specializzata nella produzione di Terre degli Osci e Molise DOC. la Cantina Cliternia che è una delle cantine più all’avanguardia della regione e tante altre. Andare in Molise può essere una buona occasione per conoscere quei vini della tradizione che non sono molto conosciuti al di fuori dei confini della regione ma che sono di estrema qualità e gusto. Inoltre le cantine e le aziende vitivinicole stanno da tempo cercando di mettersi al pari con le altre regioni sia in fatto di produzione vinicola sia in termini di turismo enologico che pure contribuisce alla conoscenza e alla diffusione dei vini molisani.