La selezione clonale in Italia
Quando parliamo della selezione clonale in Italia, non possiamo non sottolineare l’importanza che sta man mano acquisendo nei nostri giorni, soprattutto per merito degli sviluppi tecnologici della botanica, nonché delle fruttuose ricerche che sono state portate avanti sotto il profilo biologico e molecolare.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che le nuove teorie e gli studi innovativi che si stanno compiendo nell’ultimo periodo permettono di realizzare delle variazioni varietali delle uve che si conoscono già: in questo modo, si possono evitare tutte quelle complicazioni che si traducono in malattie e difficoltà di ambientamento.
A partire dagli anni ’70, la selezione clonale in Italia ha fatto in modo di realizzare un elevato numero di cloni di viti, in maniera tale che potesse essere aumentata notevolmente la resistenza a delle specifiche malattie, nonché a delle particolari condizioni climatiche.
Quando parliamo della selezione clonata in Italia, non possiamo non essere a conoscenza della definizione di clone: si tratta di una pianta che è stata originata ed ha le medesime caratteristiche di una specie progenitrice che è stata presa come modello di riferimento per via delle sue notevoli caratteristiche sotto il profilo della resistenza, qualità e produzione.
Grazie al clone, si ha la possibilità di effettuare la riproduzione in serie di tutte quelle viti che si sono distinte per particolari caratteristiche come la resistenza o lo stato sanitario.
Ovviamente, anche la selezione clonale in Italia è un fenomeno diffuso, ma sottoposto a delle severe restrizioni, dal momento che la clonazione deve essere impiegata con parsimonia e anche sempre con un po’ di buonsenso.
Ad ogni modo, scegliere quale sarà la vite da clonare è un’operazione che spetta solamente al coltivatore.
Come abbiamo già detto in precedenza, sono le varietà migliori delle viti che vengono utilizzate per la clonazione: in questo modo si ha la possibilità di conservare quelle caratteristiche di eccellenza che hanno denotato nel corso della loro vita che, altrimenti, andrebbero perdute durante l’evoluzione naturale della pianta.
La varietà di vite che viene clonata più frequentemente sul territorio italiano corrisponde, senza dubbio, alla Sangiovese, ovvero una delle uve più nobili che vengono coltivate all’interno delle Regioni Centrali dell’Italia.
La tendenza attuale dei produttori, in ogni caso, è quella di assecondare gli indirizzi biologici che vengono presi dalla natura: al momento, quindi, le viti clonate sono funzionali più che altro agli studi in laboratorio e a conservare la specie e non ad un vero e proprio utilizzo sostitutivo.
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