Garganega

Il vitigno

Il Garganega è un vitigno a bacca bianca presente in particolare nel Veneto e in Sicilia sotto il nome di Grecanico. La sua origine dovrebbe essere greca, ma il vitigno è ormai presente in Italia da quasi 3000 anni, e può considerarsi autoctono. La sua coltivazione è particolarmente diffusa in Veneto, dove viene impiegato in particolare nell'area di Gambellara e di Soave. A Gambellara è molto diffusa anche una sottovarietà conosciuta con il nome di Garganega di Gambellara.

Il Garganega è un vitigno che esteticamente ha grappoli allungati, di dimensioni medie e forme cilindriche, sempre alati e con densità a spargolo. Anche gli acini hanno medie dimensioni con forme perfettamente sferiche. La concentrazione di pruina è molto bassa. Le bucce sono coriacee e abbastanza spesse, con colore dorato. Il vitigno è molto vigoroso, e regala alte rese cui i viticoltori devono fare attenzione, in quanto la crescita vegetativa rigogliosa può pregiudicare il livello qualitativo dei vini. Oltre al famoso sottotipo di Gambellara, il vitigno fornisce altre sottovarietà diffuse nelle varie province venete, considerando anche l'antica origine del vitigno che in questo modo ha potuto sviluppare molti cloni naturali adattati alle varie condizioni microclimatiche.

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I vini del Garganega

Il Garganega è stato recentemente rivalutato rispetto al passato quando veniva utilizzato più come uva da taglio molto produttiva piuttosto che in purezza. Questo faceva dei vini del Garganega prodotti poco attraenti, utilizzati più che altro nel consumo quotidiano. La nuova tendenza degli ultimi quarantanni dovuta alle denominazioni di origine ha posto il Garganega all'attenzione dei viticoltori, che hanno così deciso di vinificare al meglio questo vitigno, a partire dal controllo delle rese. Oggi viene quindi utilizzato sia nel taglio che in purezza. La zona di maggiore qualità è senza dubbio quella della regione Veneto, dove viene spesso utilizzato per la produzione di ottimi vini dolci. La gamma organolettica offre molti spunti, con profumazioni di frutta bianca come pera e albicocca seguiti dal tropicale ananas. Il Garganega si presta anche ad un paio d'anni di invecchiamento, per ottenere palati pieni e corposi. I migliori produttori riescono ad estrarre anche profumazioni floreali al sambuco e all'acacia, con tocchi profondi di agrumi. In Veneto è la denominazione del Soave a destare maggiore attenzione da parte degli addetti ai lavori. Qui, nella sottozona del Soave Classico, il Garganega può essere assemblato con lo Chardonnay o il Trebbiano, ma spesso viene vinificato puro per il consumo in gioventù. Ma il vitigno qui esprime una caratteristica qualità che lo porta anche a invecchiamenti piuttosto lunghi, vicini ai 10 anni. I produttori inoltre stanno sperimentando con successo anche gli affinamenti in legno.

La qualità è stata costantemente migliorata, a partire da un vino che segnò la svolta per il vitigno nel 1971, il Calvarino in collaborazione con il Trebbiano. A Soave dal Garganega si ottengono anche buoni e freschi spumanti, mentre l'espressione più famosa del vitigno la si trova sotto la denominazione Reciotto di Soave DOCG, istituita nel 1998 e riservata alle uve di Garganega appassite sui graticci fino a febbraio per ottenere vini dolci. Qui le profumazioni di frutta bianca si fanno stramature e si arricchiscono di sensazioni erbacee al tè verde.

Il Gambellara DOC invece fu istituito nel 1970 per regalare al Garganega un'altra produzione di qualità accanto alla confinante Soave. Anche qui la vinificazione viene eseguita nei tipi secco, passito o spumante, con le menzioni Gambellara Reciotto DOC per il passito e Recioto Spumante, ottimo, a cui si aggiunge anche il Vin Santo di Gambellara. Il Garganega esprime ottime vinificazioni anche nel Colli Berici e nel Colli Euganei DOC, e trova spazio anche nel Bianco di Custoza.


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I produttori

appassimento Moltissimi sono i produttori che hanno deciso di investire sul Garganega, specie sotto la denominazione del Soave. Anche a Gambellara si producono ottimi Garganega, come il Gambellara Classico la Bocara di Cavazza, con bei profumi di glicine e gelsomino su ananas e pesca bianca, sempre con fondi di agrumi e vegetali. Palato ancora fruttato, equilibrato dal punta di vista acido-sapido, per essere abbinato con l'astice.

Ottimo il Reciotto di Soave Le Sponde di Coffele, un dolce nettare profumato d'arancia candita, miele, iodio e caramella d'orzo. Dolce e raffinato, con un chiusura leggermente acida, è ottimo per i formaggi erborinati.

Garganega protagonista con il taglio del 10% del Trebbiano anche nel Soave Classico Superiore Contrada SalvarenzaVecchie Vigne di Gini, dallo splendido colore dorato. Gamma olfattiva complessa ed elegante, con profumi di ginestra, zafferano, camomilla, frutta bianca e tropicale fino a sentori di pietra focaia e tocchi minerali. Grande struttura ed equilibrio, persistente e morbido con un bel tocco di freschezza. Ottimo per il coniglio alle erbe aromatiche.



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