Semidano
Il Semidano è un vitigno a bacca bianca autoctono della Sardegna la cui origine di ritiene molto antica e sconosciuta. Sicuramente la sua introduzione avvenne attraverso i porti di Karalis e Nora, nella stessa area dove è attualmente diffuso in misura maggiore, storicamente già nei tempi passati, dove veniva segnalato come coltivato, nel Campidano di Cagliari insieme al Nuragus.
Al momento del punto di svolta per tutte le uve europee, la crisi fillosserica della metà dell'ottocento, anche questo vitigno entrò in crisi, e una volta ricominciata la coltivazione fu il Nuragus a sostituirlo in quanto fornitore di alte rese e vitigno più resistente. Da evidenziare che in questa operazione i viticoltori intendevano riprendersi velocemente dalla crisi economica del settore necessariamente avvenuta con la crisi filosserica. Oggi la sua diffusione è ristretta al Campidano di Oristano. Nel corso del tempo il Semidano viene descritto da Manca dell'Arca con il nome di
Laconarzue Semidamu, successivamente da Cettolini con il nome di
Arvusiniagu o Migiu e infine da Moris come
vitis laeta.
Il Semidano fornisce rese medie ma irregolari, e si segnala come un vitigno molto sofferente alle crittogame. Dal punto di vista colturale non ha particolari necessità, ma i prodotti migliori in alcol e aromaticità si ottengono con i vitigni piantati in pianura e sul calcare.
Il Semidano viene sempre più spesso vinificato in purezza e raramente assemblato, grazie all'aromaticità e all'alcolicità delle sue uve. Negli secoli passati il vitigno era impiegato nella vinificazione di vini da dessert secchi, mentre ora è stato scoperto come ottimo vino in versione secca e spumante da pasto. Questo gli è valsa la protezione della legge sotto la denominazione DOC Sardegna Semidano nelle varie tipologie. Può essere prodotto sotto la denominazione DOC in tutta l'isola, con almeno l'85% di presenza del vitigno nell'assemblaggio. Il vitigno fornisce vini dalle caratteristiche fresche e di pronta beva, con intensi profumi fruttati, in particolare di albicocca e pesca, seguiti dalle erbe aromatiche. Il palato è fresco e saporito, con ottimi abbinamenti con i pesci sia in zuppa che al forno, con le anguille ma anche con le carni bianche e i formaggi pecorino dell'isola, incluso il Fiore Sardo. Tra le tipologie del Sardegna Semidano DOC si trova anche la menzione Superiore, di minimo 13%, Spumante e Passito. Viene prodotto anche con la menzione di sottozona Mogoro quando le uve sono coltivate nel comune di Logoro e otto limitrofi della provincia di Oristano e nei comuni di Collinas, Sardara e Villanovaforru, in provincia di Cagliari.
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Proprio nella zona del Mogoro si hanno le migliori vinificazioni, come Il Nuraghe Cantina di Mogoro che produce il Sardegna Semidano Mogoro Anastasia puro, oro antico e dai profumi di albicocca, nespola e glicine. Ottimo palato, con chiusura citrina, in abbinamento con i fritti di pizzeria.
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