Trebbiano Giallo

Il vitigno

Il Trebbiano Giallo è uno dei tanti sottotipi della famiglia dei Trebbiani, con il suo ambiente naturale classico nell'Italia centrale. Il suo nome in riferimento al colore giallo si deve chiaramente alla pigmentazione degli acini. Curiosamente però uno dei sinonimi con cui viene appellato è Rossetto, forse in virtù delle puntine marroni che si presentano sulla buccia quando il vitigno è a maturazione. Per il resto il vitigno fa riferimento alle caratteristiche principali della famiglia, molto antica e conosciuta già in epoca romana, quando Plinio il Vecchio li chiamava con il nome di Trebula, significante fattoria, e descriveva il Vinum Trebulanum, che potrebbe significare o vino casareccio o vino paesano. Il Trebbiano giallo, come tutti i sottotipi o cloni del Trebbiano, spesso identifica un particolare adattamento o un particolare areale di diffusione in cui il sottotipo è maggioritario. Il Trebbiano Giallo vede la sua zona di diffusione maggioritaria attorno ai Castelli Romani, come anche Acerbi segnalò ai primi dell'Ottocento. Oggi il Trebbiano Giallo è ancora fortemente presente nell'area ma anche in Lombardia.

trebbiano giallo

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I vini del Trebbiano Giallo

Il Trebbiano Giallo anche nel vino rispecchia quelle che sono le caratteristiche generali della famiglia, fornendo vini paglierini da scarichi a brillanti, con profumi delicato piu che altro incentrati su toni fruttati e finali ammandorlati. La bocca è sempre secca e sapida, con qualche tocco fresco e un retrogusto amarognolo. La qualita del vino dipende molto dal controllo sulle rese, che deve essere stretto vista l'elevatissima produttività di quest'uva. Intorno ai Castelli Romani vi sono alcune produzioni di qualità che riescono a sfruttarlo meglio, sempre in associazione con vitigni migliori, come nel caso del Frascati Superiore. Gli abbinamenti sono molteplici vista la grande variabilità di questo vitigno e le possibilità di assemblaggio.


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I produttori

Il Trebbiano giallo è tra i vitigni bianchi, quello più usato nel centro Italia, e quindi i produttori che lo utilizzano sono migliaia, ma sempre in assemblaggio. Uno dei vini di buona qualità dove è maggioritario è il Seiano Bianco di Paolo e Noemia d'Amico. Qui il 40% di Trebbiano viene assemblato con il 30% di Malvasia, e il restante diviso equamente tra Grechetto, Sauvignon e Drupeggio. Il suo colore paglierino pallido fa da preludio alla gamma olfattiva incentrata sui fiori gialli, i ricordi vegetali e le erbe aromatiche. Molto aromatico, la bocca è invece fresca e con un finale agli agrumi particolarmente gustoso. Un vino che puo essere abbinato con dei primi particolari, come i fusilli ai peperoni.




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