Verdeca
Il Verdeca è un vitigno a bacca bianca pugliese, molto popolare in passato e ancora oggi per la produzione dei Vermouth. Non ha grandi qualità e la sua estensione vitata sta scendendo sempre più soppiantata da uve migliori.
In realtà la sua origine non è nota e gli ampelografi sono ancora nel campo delle ipotesi, divisi in due “fazioni” tra chi lo reputa originario greco, dell'epoca della colonizzazione del VII secolo a.C., e chi invece lo associa all'Alvarinho portoghese, con cui però non sembra avere grandi similitudini. Sta di fatto che tra i suoi sinonimi vi è anche il nome Albese bianco, mentre localmente viene chiamato anche Verde, Verdera, Verdesca, Verdisco bianco, Vino verde. La sua coltivazione è comunque molto antica, fattore questo che dovrebbe confermare la presunta origine greca. Diffusa in tutta la Puglia, trova le coltivazioni più estese soprattutto in provincia di Brindisi, oltre che in quella di Bari e di Taranto. È una vite economicamente molto importante, parte dei disciplinari dei famosi Locorotondo e Gravina di Puglia. Il nome sta ad indicare il colore verde delle bacche, colorazione che poi compare anche nel vino. Il vitigno si presenta con grappoli che hanno medie dimensioni, a forma conica e densità a spargolo. Le bacche hanno dimensioni medie a forma ovale. Le bucce sono consistenti e ben ricoperte di pruina. Matura in epoca media, tra fine settembre e l'inizio di ottobre su terreni poco profondi. Negli ultimi anni il vitigno sta abbandonando la sua dimensione di vitigno da taglio e da Vermouth per essere vinificato anche in purezza, conquistando anche buoni apprezzamenti.
Il Verdeca ha iniziato ad interessare viticoltori e addetti ai lavori per le sue nuove vinificazioni in purezza che gli hanno fatto conquistare anche la protezione della denominazione di origine. In purezza fornisce vini paglierino con forti toni verdognoli. La degustazione olfattiva risalta tocchi floreali, con i fiori di campo, ma anche il bergamotto e l'ananas. Nelle migliori lavorazioni il vino può esprimere anche profumazioni al gelso e tocchi erbacei, rinfrescati dalla nespola. La freschezza del naso si ripete anche al palato e con una bella vena sapida e persistente, che si posa però con leggerezza acida e strutturale.
- Il Pampanuto è un vitigno a bacca bianco pugliese che le recenti indagini hanno stabilito essere nient'altro che il Verdeca. Fino a poco tempo fa ne era sconosciuta l'origine anche se si sapeva coltiv...
- Da quando l'uomo ha calcato questa terra, si è messo alla ricerca dei frutti che la natura aveva da offrirgli per la sua nutrizione, ma da quando ha scoperto anche come manipolare questi raccolti, ha ...
- Il Sauvignon è tra i più famosi vitigni a bacca bianca del mondo, di chiara origine francese, molto probabilmente originario del Bordolese dove concorre alla creazione di vini di alta qualità e fama i...
- La Falanghina è un vitigno a bacca bianca molto diffuso in Campania ma di cui non si hanno notizie certe sulle origini, con le prime testimonianze scritte che sono datate solo al 1804, quando fu ricon...
Il Verdeca è un vitigno molto diffuso nelle Puglie ed è dunque facilmente reperibile sia nel taglio che in purezza.
Assemblato al 40 % con il Bianco di Alessano e al 5 % con il Fiano, si puo degustare nel Locorotondo Il Selva di Albea, dalla bella colorazione paglierino-verde. Il naso si esprime sui toni della ginestra, sul gusto amarognolo della mandorla e le fresche note fruttate della pesca. Il tutto su un letto fragrante di crosta di pane. Al palato si segnala la sua freschezza, anche se la durata non è affatto convincente. Va bene con le fritture.
Meglio nell'assemblaggio del Cantina del Locorotondo per il Locorotondo Vigneti in Talinajo. Qui si evidenziano i fiori di limone, il cedro e le erbe officinali, con i tocchi del mare che mineralizzano naso e palato. Ottimo con le lumache alla provenzale.
COMMENTI SULL' ARTICOLO