Vino bianco abruzzo

Tra le regioni d’Italia, l’Abruzzo è una di quella che ha una tradizione vinicola davvero antica. Forse per il suo territorio particolarmente idoneo alla coltivazione di viti, forse l’essere stato sede di conquiste da parte di popolazioni in cui il vino era un vero e proprio fatto culturale, fatto sta che in questa regione si producono alcuni tra i vini rossi e bianchi più apprezzati del belpaese. L’Abruzzo è una regione dell’Italia centrale a confine con Marche, Lazio, Molise e bagnata dal mar Adriatico. Il territorio abruzzese è prevalentemente montuoso, quest’area rappresenta circa il 60 % del territorio. Il restante 40% si articola in colline e area costiera. La conformazione del suo territorio fa si che l’Abruzzo sia una terra eccellente per la coltivazione di vigneti e oliveti, dato che si può godere sia della vicinanza dal mare che della presenza di massicci, ... continua

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        prosegui ... , nonché di molteplici parchi e riserve nazionali. La varietà del paesaggio comporta un clima ugualmente variabile. In prossimità delle coste si può godere di un clima mite e temperato mentre via via che ci si avvicina all’area interna della regione in cui si trovano gli alti massicci della Majella e del Gran Sasso, il clima diventa più rigido. Ciò non può che generare le condizioni ideali per la coltivazione di uva da vino, in quanto è presente il giusto tasso di umidità e di ventilazione che si richiede in questi tipi di coltivazione. La maggior parte della produzione agricola dell’Abruzzo è rappresentata dalla viticoltura che vanta la produzione di uve di altissima qualità da cui nascono dei prodotti da veri intenditori, molti dei quali vantano il marchio di denominazione origine controllata DOC e DOCG.

        I vigneti più importanti di questa terra sono il Montepulciano coltivato nelle province di L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, da questo vitigno nasce l’omonimo vino a marchio DOC, tra i più prodotti in Italia. Oltre al Montepulciano da cui si produce un ottimo vino rosso, estremamente importanti sono i vitigni a bacca bianca Trebbiani e molti autoctoni e stranieri come il Pecorino, il Sangiovese, lo Chardonnay, il Sauvignon e il Merlot. Questi due grandi vitigni occupano gran parte del terreno riservato alla coltivazione di viti che si estende sui trentasei mila ettari di territorio coltivato per l’appunto a vite. Le aree in cui si concentra maggiormente la presenza di viti è la provincia di Chieti, che presenta circa il 75% di superficie coltivata, per poi continuare nelle province di Pescara, Teramo e in minima parte L’Aquila. In Abruzzo questo tipo di attività agricola si è sviluppata abbastanza recentemente anche sulla costa, mentre nell’entroterra ha una tradizione secolare. Siamo intorno agli anni 40-50, quando dalle zone collinari la viticoltura ha cominciato a svilupparsi anche lungo la fascia costiera. Possiamo dunque affermare che in Abruzzo la tradizione ha incontrato la modernità, in quanto è possibile accostare una viticoltura che affonda le sue radici in tempi remoti assieme ad una alquanto giovane, caratterizzata dalle più recenti tecnologie.

        L’Abruzzo vanta la bellezza di ben 40 cantine cooperative più un alto numero di strutture private che ammontano ad un totale di 160 aziende produttrici e un altro centinaio di aziende che vi imprimono la propria etichetta. I vini abruzzesi sono estremamente apprezzati sia nel nostro paese che all’estero, in Europa e in America. Il mercato abruzzese si indirizza non solo verso i confini dell’Italia, ma provvede anche ad esportare a clienti internazionali, permettendo ai prodotti di questa terra di essere conosciuti e apprezzati ovunque. I migliori clienti europei sono i tedeschi con il 23% di vino importato anche se altri paesi del nord Europa stanno diventando degli acquirenti sempre più costanti, tra questi la penisola scandinava e la Danimarca. Al di fuori dell’Europa, il 20% di vino esportato è acquistato dagli USA e il 10% dal Canada. Sia i rossi, il più apprezzato è il Montepulciano, che i bianchi, tra cui emerge il Trebbiano riscuotono sempre più successo presso molti concorsi con validità internazionale che si tengono ogni anno, al fine di decretare le qualità migliori. La conformazione del territorio abruzzese fa si che la sua superficie si configuri come un’ottima base per la coltivazione e la crescita di vitigni di alta qualità.

        Da un punto di vista viticolo, si potrebbe dividere l’Abruzzo in due aree. La prima è sita nell’entroterra e va da Teramo al confine col Molise. Questa è la zona del Controguerra. L’altra è l’area dei due principali vitigni abruzzesi, di cui si è già accennato. Si tratta del Trebbiano e del Montepulciano, entrambi coltivati in provincia di Pescara e Chieti. I vini denominati Controguerra si fregiano del marchio DOC. Essi vengono prodotti in provincia di Teramo, precisamente presso i comuni di Controguerra, Ancarano, Torano Nuovo, Colonnello, Corropoli. Dalle uve degli omonimi vitigni nascono diverse qualità di vino: da quella bianca, allo spumante, perfino rossi, rosati e passiti. Quello bianco è prodotto sia come vino fermo che frizzante. La vinificazione di questa qualità avviene attraverso l’impiego di uve Trebbiano. Le caratteristiche organolettiche di questo bianco sono colore paglierino, odore fruttato e sapore secco, ma allo stesso tempo con una nota amarognola. A partire dai vitigni Controguerra si possono realizzare numerosi altri vini come lo Chardonnay, il Moscato Amabile, la Malvasia, la Passerina e il Riesling. Il Controguerra bianco si abbina perfettamente con pesce, molti tipi di formaggio molli e uova. Nella seconda area della regione in base alla divisione del territorio dal punto di vista della viticolture, troviamo la coltivazione di due importanti vigneti, di cui da uno si produce vino rosso e ci si riferisce al Montepulciano e dall’altro vino bianco e si tratta del Trebbiano. Questi due vini sono gli unici della regione ad aver ricevuto il marchio DOC e DOCG.

        Il Trebbiano d’Abruzzo è uno dei vini bianchi più apprezzati d’Italia. Esso viene prodotto dai frutti dell’omonimo vitigno, le cui origini non sono ben note. Molto probabilmente questo vitigno non è originario dell’Abruzzo anche se è stato trapiantato nella regione in epoche davvero remote. Se ci riferiamo infatti, ad un’opera molto antica di Plinio dal titolo “Storia Naturale” vediamo che l’autore ha provveduto ad analizzare l’etimologia della parola pervenendo alla conclusione che molto probabilmente il nome di questo vitigno proviene dalla Campania, più precisamente dalla città di Caserta e che da lì sarebbe, poi, stato trapiantato in Abruzzo, dove grazie ad esso oggi si produce uno dei più apprezzati vini bianchi italiani. Rimanendo sempre in epoca romana, sembra che il vino Trebbiano non era molto stimato dalla nobiltà dell’impero, la quale prediligeva soprattutto i vini rossi, il Trebbiano era bevuto ed estremamente gradito soprattutto dagli eserciti che sostavano in quelle zone, tanto che fino a qualche decennio fa era noto come il vino delle armi. Questo vino bianco di grande caratura che si ricava dall’omonimo vitigno è noto non soltanto con il nome di Trebbiano ma anche con quello di “Bombino bianco”. L’origine di questo nome è davvero molto bizzarra e fantasiosa: molti, infatti vedono nei grappoli di quest’uva la forma di un bambino che sta con le braccia allargate, probabilmente perché i grappoli presentano una forma alquanto piramidale e non hanno una dimensione eccessivamente grande. Forse questa forma avrebbe evocato in alcuni coltivatori quest’immagine puerile tanto da far si che gli venisse data la, già citata, duplice denominazione di “Bombino” che foneticamente richiama il nome “bambino”. I vitigni del Trebbiano ricoprono una vasta superficie dell’Abruzzo circa 14000 ettari, concentrati soprattutto nell’area delle province di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo. Si tratta di uve che raggiungono la loro forma ideale solo su alture e colline che non siano però superiori ai 600 metri o poco più. Il vino che ne deriva ha delle caratteristiche organolettiche uniche. Il colore è un giallo paglierino brillante, l’odore è estremamente delicato e gradevole e al palato è secco e asciutto. Per la produzione del Trebbiano bianco DOC nel rispetto del disciplinare si impiega circa l’85% dell’uva Trebbiano d’Abruzzo con l’aggiunta, per il restante 15%, di altre uve sempre a bacca bianca provenienti da altri vitigni purché, siano autorizzate per la regione Abruzzo, tra questi, due vitigni autoctoni la Passerina e la Cococciola. La gradazione alcolica minima prevista per questo vino è 11,5 gradi. Il Trebbiano è un ottimo vino da accompagnare con pasta con sughi semplici soprattutto di pomodoro, legumi, alcune zuppe, pesce azzurro o di lago e anche molte pietanze piccanti. Se si va in vacanza in Abruzzo, oltre a fare la tipica vacanza alla scoperta delle bellezze naturali che questa regione ci offre, che sono davvero tante: dai parchi nazionali, alle riserve, alla costa, si potrebbe accostare a questo magnifico itinerario uno alternativo, ovvero un percorso che va all’esplorazione dei vitigni più prestigiosi e delle cantine più rinomate. Un vero e proprio itinerario enoturistico.

        L’Abruzzo presenta un grande numero di cantine e di aziende vinicole più o meno giovani. All’interno di queste si producono i più grandi vini della regione, sia rossi che bianchi. Una delle cantine più antiche è l’Agriverde nata nel 1830, essa si dedica soprattutto alla produzione del Montepulciano. Un’altra importante cantina è la Bosco nata nel 1897 nella zona di Pescara. Essa produce Montepulciano ed è specializzata nel Trebbiano DOC. L’azienda Ciavolich produce dal 1853 numerosi vini tra cui sia le sigle DOC Montepulciano e Trebbiano, sia Chardonnay, Cabernet Sauvignon ed altri ancora. La cantina in questione organizza due percorsi enoturistici anche in lingua straniera che consistono o nella visita della cantina con degustazione o passeggiata tra i vigneti. Oltre a queste, tante altre aziende operano sul territorio e affiancano alla produzione di vino anche ristoranti o ambienti in cui poter fare delle degustazioni.