Traminer

Il vitigno

Il Traminer è l'antenato più diretto del nobile Gewürztraminer a buccia rosa, oggi di gran voga, indubbiamente un vitigno di grande qualità. Il suo progenitore, il Traminer appunto, è sicuramente meno pregiato, ma comunque molto utilizzato nelle produzioni di vini di qualità, considerato specialmente in Germania, nell'Alsazia francese, nel Trentino Alto Adige italiano e in molti paesi dell'est Europa. Si è molto discusso sulle origini di questo vitigno in particolare negli ultimi anni quando una nuova ricerca ha di nuovo riproposto il tema. La prima ipotesi vede il Traminer aromatico proveniente della Germania, dove viene spesso confuso con il Gewürztraminer, sicuramente ottenuto da viti selvatiche originarie del Reno. Un'altra versione lo vuole originario dell'Italia, con il nome di Tramini o Traminac, termine che potrebbe avvalorare questa tesi. Sembra infatti che il vitigno fosse allevanto nel Medioevo nell'area di Tramin, in Alto Adige, piccolo villaggio che viene chiamato Termeno in italiano a sud di Bolzano. Da qui il vitigno sarebbe poi stato importato in Germania e in Austria, e poi durante i secoli successivi fino in Francia e addirittura in California. In Francia qualcuno ha avanzato l'ipotesi che il Traminer sia geneticamente simile al Savagnin, ipotesi molto ardita e non confermata da analisi, e comunque molto improbabile vista l'enorme differenza nei risultati. In Moravia e negli altri paesi dell'Europa dell'est invece viene denominata Princ. Oggi esiste una confusione sempre maggiore con il Gewürztraminer, nonostante le evidenze e le informazioni sulle differenze ma anche sulle parentele. L'ultima teoria invece viene proprio da Bolzano, dove in un convegno appositamente organizzato il professor Attilio Scienza, grande esperto di viticoltura, con una precisa ricostruzione storica e ampelografica, grazie sia ad approfonditi studi botanici che all'aiuto della documentazione storica. Il primo di questi documenti si riferisce addirittura al VII secolo con la citazione Uvae atrae traminae cognominatae. Successivamente un'altra citazione tedesca del 1150 vede accostare il Traminer al Kleinfraenkischda Bingen. Quattro secoli dopo Tragus Strassburg, nel 1592, pone l'origine del Traminer nel Palatinato, differenziandolo dal Rothraminer, Traminer rosso, che invece proverrebbe dalla Renania. Strassburg contestò anche l'etimologia della parola associata all'origine geografica, in quanto il piccolo paese di Traminer avrebbe un nome di origine latina, terminus, lo stesso del paese di Tramin nei pressi di Landau, altra area indicata come terra di nascita del Traminer. Nella ricostruzione del professor Scienza trova posto anche la tesi ora più accreditata, quella di Stolznel, studioso alsaziano, nel 1852 che sarebbe stata poi confermata dalle ultime analisi di ricerca. Sembra che il Traminer sia stato appunto originato dalle viti selvatiche della Renania, e da qui una volta addomesticato, si sarebbe incrociato con lo Heunnisch per cominciare varie mutazioni oggi divenute Sauvignon, Riesling, Pinot e Sylvaner, con alcuni indizi anche per il Ribolla. Si tratterebbe di una genesi molto antica, sicuramente antecedente all'epoca romana, anche se alcuni osteggiano queste ipotesi vedendo nei coloni greci e successivamente nei Romani i primi ad avere importanti risultati nelle domesticazioni delle viti.

Se questa ipotesi fosse definitivamente confermata, allora bisognerebbe ricollocare storicamente, o almeno ridefinire, il vitigno Traminer a cui si riferiscono i documenti storici per l'area di Termeno. A questo punto potrebbe avere una grande valenza un riferimento storico che cita il vitigno tramenica lagarina sempre nell'area di Termeno con un vino medioevale proveniente dalla vite Lagarino Bianco. Questi riferimenti provengono da testi del 1469 sul Duomo di Trento. Un vitigno che si è rivelato in parentela con il Traminer durante il confronto per il Savignan, è l'Albariňo spagnolo, che anche nel nome dovrebbe indicare la provenienza dall'area del Reno. Nello stesso convegno è intervenuto anche Josè Vouillamoz dell’Università di Neuchâtel, che ha supportato il professor Scienza con una relazione più botanica e genetica a conferma della provenienza tedesca- renana con successiva importazione a Termeno solo nel XIX secolo.

Il Traminer aromatico si presenta con grappoli di piccole dimensioni, compatti e alati, di forma conica. Le bacche sono di medie dimensioni, ovali allungate, con bucce spesse e coriacee di colorazione rosata. Ha un germogliamento precoce, mentre di medio periodo sono le altre fasi. Predilige le buone esposizioni ma con latitudini settentrionali e quote abbastanza elevate più a sud, ma non oltre il Trentino, mentre soffre logicamente il caldo, tanto da non essere preso in considerazione se non in alcune zone appenniniche toscane, dove per altro non riesce a segnalarsi in nessun DOC da Milano in giù, anche se viene coltivato nel Meridione più che altro come vino da tavola. Viene invece impiegato in Friuli Venezia Giulia con Buoni risultati.

Naturalmente coltivato in Germania ed Alsazia, dove contribuisce in modo significativo alla produzione di vini di qualità. Buona presenza anche in Moravia e in altri paesi dell'est europeo. Tra le varie sottospecie, il Traminer vanta alcune tipologie a bacca bianca e a bacca rosata.

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I vini del Traminer

VignetoA seconda della zona di coltivazione il Traminer può fornire eccellenti risultati, in particolare nelle zone più fredde da cui si pensa sia originario. In generale i vini del Traminer Aromatico, questa la definizione più appropriata, sono di colore giallo paglierino, e profumi floreali intensi, eleganti, con un profumo caratteristico di rosa. Al palato i vini non sono mai troppo secchi, ma piuttosto vellutato, con strutture morbide e retrogusti amarognoli. A contribuire a queste sensazioni organolettiche la poca acidità naturale e un grado alcolico molto accentuato. In Italia tra le regioni più attive vi sono il Trentino Alto Adige, dove fa parte delle DOC e il Friuli Venezia Giulia, ma trova un po di spazio anche in Piemonte. Ottimi sono gli abbinamenti con i crostacei, i frutti di mare, alcuni pesci di mare ma anche i formaggi molli.

Si accompagna bene con formaggi molli, con piatti a base di crostacei o frutti di mare.

Nell'Alsazia francese invece, altra terra di adozione del Traminer, qui il vitigno viene chiamato Gewürztraminer e questo genera un po di confusione. Gli Alsaziani comunque lo preferiscono al grande Riesling, definendolo più fine e seducente, e grazie alle alte quote e al freddo, anche più longevo. Bisogna comunque fare attenzione alla differenza tra i due parenti, con gusti più dolciastri per il Gewürztraminer. I risultati in Alsazia sono molto variabili, sia per questa differenza sia per le doti dei produttori. A tal proposito si segnalano tra i migliori Ostertag, Faller, Tribach e Zind Humbrecht. Qui spesso vengono vendemmiati tardivamente per ottenere risultati più fruttati.


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I produttori

Vino traminer Sono molti i produttori in Italia che vinificano degli ottimi Traminer, specialmente in Trentino. Cominciando dall'Alto Adige segnaliamo l'Alto Adige DOC Traminer Aromatico di Franz Haas, uno splendido vino puro con intensi aromi alla rosa e una finitura di spezie dolci e frutta esotica. Ottima sapidità al palato morbido, con gusti fruttati e aromatici. Ottimo con i cannelloni di astice alle mandorle.

In Trentino invece ottimo il Trentino DOC Traminer Aromatico di Wallenburg, un vino molto elegante alla rosa, con profumazioni al litchi, alle spezie dolci e agli agrumi. Bel palato morbido ed equilibrato, per i tortellini alla crema di fegato.

Grande Trentino DOC Traminer Aromatico anche da Pojer e Sandri, ancora con rosa, agrumi e litchi nella gamma olfattiva. Il palato è leggermente speeziato di dolce e ammandorlato, di buona struttura da provare con lo speck.

Buono anche il Trentino DOC Traminer Aromatico di Cantina Toblino, ancora con litchi accomapagnati questa volta dalle mele e dall'acqua di rose. Palato molto sottile, leggero, ottimo però per accompagnare il vitello tonnato.

Anche Casata Monfort produce il Traminer Aromatico sotto la denominazione Trentino, con ottimi risultati. Il suo vino è ben dotato all'olfatto di litchi, scorse d'agrumi, cannella e pepe rosa. Il palato è elegante ed alcolico, da provare con la polenta ai broccoli e al formaggio fuso.

Il Traminer fa anche parte dell'assemblaggio del Salvanel IGT di Castel Noarna, con Chardonnay, Riesling, Nosiola e Sauvignon per un vino importante, con una gamma olfattiva ben presente con pesche, agrumi, mandorle, gelsomino, mele e lieviti. Palato fresco, strutturato, molto elegante e lungo. Ottimo con il tonno alla tartara.

In purezza il Traminer torna in un ottimo IGT di Conti Bossi Fedigotti, ancora bilanciata da litchi e rosa, ma con una bella presenza di muschio spezie dolci. Un vino di buona caratura, caldo e con una lunga persistenza. È un ottimo vino per le mazzancolle allo zenzero.

Gaierhof torna alla denominazione Trentino per un Traminer Aromatico dal naso molto attraente e profondo, con esplosiva presenza di pesche macerate e rose, pepe bianco e cannella. Il palato caldo è rinfrescato da un'ottima mineralità, con piccole note speziate in chiusura per abbinarsi con l'impepata di cozze.

Un Traminer un po diverso viene da Letrari, senza denominazione, con una vinificazione che porta aromi di zagara, chiodi di garofano e acqua di rose. Delicato ma profondo, il naso è contrastato da un palato invece deciso, potente e sapido. Va provato con il salmone e con il sushi grasso.

Non poteva mancare la Cantina Rotaliana di Mezzolombardo, con un Trentino Traminer di buon impatto, giocato sulla pulizia aromatica dei classici toni floreali di questo vitigno. Il gusto è delicato, leggero e leggermente agrumato. Un buon abbinamento è con la ricotta tiepida.



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