Vendita uva
L'uva da vino rappresenta un grande giro d'affari per i paesi produttori, Italia, Francia e Spagna in testa, e molti altri paesi oggi stanno lavorando per entrare in questo business, in particolare l'Australia e parte del sud America.
Le uve d vino più pregiate sono spesso coltivate dalle stesse aziende produttrici che in questi modo si assicurano non solo la massima qualità, ma anche dei cosi minori. Le uve da vino infatti, a seconda della posizione geografica e della qualità del territorio in cui sono coltivate, queste possono raggiungere prezzi ragguardevoli, in particolare se posizionate in una zona DOC di rilievo.
Per i produttori che non hanno terreni di proprietà, o per quelli che la cui alta produzione necessita di una quantità maggiore di uve rispetto a quelle prodotte, vi è la vendita che può essere sia in forma privata che pubblica, attraverso delle aste. Chiaramente le grandi marche cercano generalmente di assicurarsi dei contratti in esclusiva con dei viticoltori di fiducia, di cui hanno una esperienza positiva e una garanzia di qualità. La contrattazione privata ha quindi un ruolo molto importante e le aste pubbliche sono generalmente utili o in caso di emergenza o nelle produzioni minori oppure quelle da tavola. Vi sono chiaramente anche delle offerte per produzioni DOC. Le aste pubbliche hanno comunque il compito di fissare i prezzi al chilogrammo anche nelle contrattazioni private, con un listino che viene deciso dalle camere di commercio.
Comunque ogni vendita è regolata dalla legge che tutela sia il venditore che l'acquirente, nonché anche il consumatore finale.
Quindi la vendita di uve da vino, così come quelle delle uve da tavola, viene regolata dalla legislazione che fissa tutto il processo in tutti gli aspetti, dalla documentazione alle norme di trasporto e vendita. La legge prevede che i contatti possano avere carattere sia orale che scritto, e che questo venga reputato legittimo dopo il controllo delle vigne, in modo che l'acquirente possa valutare il buono stato della merce. La legge consente il versamento di una caparra cautelativa per il venditore, da depositare prima della vendemmia in un arco di tempo che potrà essere anche di qualche mese, lasciando alle due parti la decisione sull'ammontare economico.
Per la misurazione dei pesi, espressa categoricamente in quintali, viene seguita la legislazione del 5 agosto 1981, che con il suo titolo
Vendita a peso netto delle merci, serve a normalizzare i contratti come formato standard. Il regolamento valuta le transazioni inferiori ai 10 quintali come dei piccoli acquisti che sono generalmente rivolti ai mercati artigianali, in quelle piccole produzioni locali.
Naturalmente la legge prevede che il viticoltore si faccia carico degli esborsi economici della vendemmia mentre la pesatura viene eseguita o da agenti terzi o dall'acquirente. La caparra può essere persa dal venditore in caso di cattivo stato delle uve alla consegna, che può avere anche la conseguenza del rifiuto della merce.
Le uve durante il trasporto deve avere regolare bolla di accompagnamento se tra luogo di partenza, generalmente la vigna del produttore, e luogo di arrivo, la cantina dell'acquirente, vi sono più di 40 chilometri. Nel caso i costi di spedizione siano a carico del compratore o la destinazione finale sia un mercato la bolla d'accompagnamento va comunque redatta.
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Nel caso di assenza di un contratto privato o di una vendita certa, i viticoltori possono rivolgersi ai mercati all'ingrosso dove le aziende produttrici di vini molto piccole e a conduzione familiare possono rifornirsi partecipando alle aste. Si tratta generalmente di modeste qualità di uva, provenienti non da aree pregiate per cui il loro costo può variare dai 40 e agli 80 centesimi al chilo per le uve non nobili. Se si desiderano acquistare invece uve di qualità e famose allora il prezzo raddoppia o triplica a seconda della varietà. Le uve destinata ad un Chianti costa mediamente 1 euro e mezzo mentre il Nebbiolo per la produzione del Barolo risulta il più costoso, con prezzi attorno ai 2 euro, che possono arrivare anche a 2 euro e 30 centesimi. Anche la Franciacorta è una zona geografica protetta in cui i costi delle uve sono elevati, come nel Chianti.
Le uve delle zone a denominazione di origine protetta sono maggiori non solo per le qualità delle uve, ma anche per i vincoli di coltivazione che ne aumentano i costi.
Ad esempio in alcuni disciplinari di produzione vengono stabiliti i ceppi per ettaro che possono essere coltivati limitando di fatto la produzione possibile. Queste limitazioni vanno necessariamente a scaricarsi sul prezzo di vendita che sarà' più alto per recuperare le quantità perdute nella vendita.
Se il viticoltore ha preso poi il terreno in affitto anche questo inciderà sul prezzo così come le tecniche di coltivazione e raccolta, se automatica o manuale, o a volte la locazione del terreno, che potrebbe renderne difficoltosa la lavorazione.
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