Spumante gassificato
Avete in programma una serata speciale, anzi una cena speciale. Una cena galante, oppure un appuntamento con gli amici, insomma una serata alla quale tenete, e nella quale vi sta a cuore fare bella figura. Magari avete detto a tutti di saper cucinare, ed in effetti lo sapete fare, ma avete una conoscenza relativamente scarsa dell’enologia e temete di finire per scegliere il vino sbagliato. E’ un rischio tangibile ed evidente, perché se da un lato oggi è possibile acquistare vino di qualità anche al supermercato, è altrettanto possibile fare compere in modo sbagliato, e comprare prodotti che non si accompagnano bene con la nostra cena, che sembrano buoni e di ottima qualità, specie se presentati come tali, ma alla fine si rivelano di infima categoria. E’ un discorso che vale sia per il vino, bianco o rosso, fa poca differenza, sia per gli spumanti. “Ma come”, dirà qualcuno: “Gli spumanti basta che hanno le bollicine sono tutti uguali!”. Così sembrerebbe, ma così non è affatto, perché al pari delle partite di calcio, ogni bottiglia di spumanti ha una storia a sé stante e presenta caratteristiche specifiche. Parlare di spumante è sbagliato, bisogna piuttosto parlare di spumanti, tante sono le tipologie da distinguere.
In questa sede possiamo innanzitutto mettervi in guardia dal rischio di mettere tutto assieme e considerare ogni bottiglia buona al pari di un’altra, e comprendere le varie distinzioni da fare. Per esempio, vi è mai capitato di sentir parlare di spumante naturale e spumante gassificato? Ebbene, ci troviamo di fronte ad un bivio cruciale, e ad una distinzione che da decenni suscita polemiche, dibattiti e interrogativi. Gli spumanti naturali vanno distinti da quelli gassificati per motivi semplici ma di grande importanza. Comprendere la differenza che corre tra questi due prodotti è fondamentale per evitare di incappare in sorprese spiacevoli, ma soprattutto per porre le basi di una conoscenza precisa in ambito enologico. L’elemento che distingue lo spumante naturale da quello gassificato è l’anidride carbonica, quella che si traduce in bollicine ed effervescenza, e che, a seconda dei casi, arriva nella bottiglia in un modo o in un altro. Mentre nel caso dello spumante naturale, l’anidride carbonica si forma autonomamente in seguito all’aggiunta dei lieviti al vino base, in sede di rifermentazione, quando si parla di spumante gassificato si allude ad un prodotto che diventa effervescente grazie all’azione di agenti esterni. Una differenza tutt’altro che di poco conto, che anzi proietta le varie bottiglie su piani d’importanza estremamente differenti. Al vino, nel secondo caso, si aggiunge dell’anidride carbonica, e per effetto, questo diventa in pratica un vino gassato.
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Ci troviamo di fronte ad un prodotto che dal punto di vista qualitativo non regge il confronto con molti altri, e soprattutto con gli spumanti naturali, prodotti autentici ed inimitabili, caratterizzati da una rifermentazione totalmente naturale. I lieviti aggiunti prima della seconda fermentazione, infatti, fanno il loro corso in via del tutto naturale, proprio quello che non accade quando si tira in ballo spumante gassificato. Un’altra differenza che divide questi due prodotti consiste in realtà in una conseguenza diretta di questo processo, ed è relativa al prezzo: gli spumanti naturali sono più cari rispetto quelli gassificati, che per fortuna sono anche più rari. Si può riconoscere uno spumante gassificato leggendo con attenzione l’etichetta, ma in generale vi consigliamo, quando vi capita di imbattervi in una bottiglia di spumante, champagne, oppure di vino, contraddistinta da un prezzo inferiore ai 4 euro, di interrogarvi e cercare le risposte nell’etichetta. In tutti gli ambiti, e a maggior ragione in quello enologico e gastronomico, il risparmio non corrisponde mai a guadagno, perché è più che mai vero che chi più spende meno spende. Avevamo cominciato questo capitolo ipotizzando una cena, una serata speciale all’insegna della buona tavola e del buon bere, vi avevamo messi in guardia da prodotti troppo a buon mercato ed incoraggiati a scegliere soltanto il meglio per accompagnare i vostri piatti. Concludiamo dicendovi che se state pensando di acquistare una buona bottiglia di spumante, capace di soddisfare i commensali e farvi fare bella figura, beh, diffidate senza esitazioni dagli spumanti gassificati: un prodotto tutt’altro che autentico, ma piuttosto artificioso e da evitare. I vostri commensali ve ne saranno grati: molto meglio puntare su uno spumante naturale, oggi tra l’altro acquistabile andando incontro a spese contenute. Poi, se proprio vi aspettate tanto da questa cena, e volete far sì che tutti la ricordino come speciale, più che su uno spumante naturale, puntate tutto su un millesimato, prodotto di grande valore, veramente inimitabile, capace di fare la gioia di chi lo assaggia. Non ve ne pentirete affatto. Si tratta di bottiglie speciali perché riempite con un prodotto ottenuto dalla lavorazione di uve appartenenti ad una sola annata, contraddistinta da condizioni climatiche pressoché perfette. Insomma: il fiore all’occhiello dell’enologia…
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