Semi d'uva
I semi dell'uva sono contenuti nel chicco e, se per la produzione di vino e per il consumo da tavola possono essere fastidiosi, per la pianta rappresentano lo scopo finale di tutto il ciclo vegetativo, ovvero la riproduzione della specie. Nella vinificazione si tende ad evitarli in quanto contengono troppi tannini che potrebbero rovinare il gusto anche se alcuni elementi possono essere utili.
Nel consumo fresco da tavola invece si tende oramai a produrre uve senza semi, anche se questo scatena problematiche nuove, perché i consumatori non amano i semi mentre mangiano i chicchi.
Altri invece sono contrari a questa pratica non solo per libertà di coltivazione, ma anche perché i semi dell'uva contengono elementi benefici molto utili, da sfruttare sia nell'alimentazione che nell'estetica curativa.
Infatti sono molti secoli, fin dai tempi antichi, che l'uva viene utilizzata, tutta, per le sue proprietà curative. In particolare per i semi vengono realizzati degli estratti, sfruttati nell'assunzione alimentare come integratori oppure come unguenti. Si ritiene che l'assunzione alimentare dei semi sia addirittura la più benefica per il corpo, e probabilmente a ragione visto che notoriamente i semi sono completi e molto nutritivi, oltre ad essere naturali, perché sono la base della vita delle piante e devono supportare tutte le prime fasi della crescita.
Quindi dunque qui si trova la più alta concentrazione di sostanze benefiche e nutritivi, maggiori che nel resto del chicco che per la maggior parte, circa l'80%, è composto di acqua.
I semi dell'uva possono essere usati per numerosi scopi specialmente in fitoterapia, per curare e alleviare numerosi problemi di salute.
Ad esempio vengono realizzati degli integratori naturali per i quali non si segnalano, se non in rari casi, effetti collaterali, soprattutto se comparati a quelli in commercio della farmacologia classica.
I semi hanno proprietà benefiche in quanto contengono molti antiossidanti come la vitamina E, utile anche nella prevenzione del cancro; i flavonoidi, però lenti nel rilasciare i loro effetti; l'acido linoleico, presente anche nella carne rossa in grandi quantità e particolarmente prezioso in quanto oltre ad essere un grasso molto importante non viene prodotto dal corpo umano; il OPC (protoantocianidine oligomeriche), un bioflavonoide dai grandi poteri antiossidanti e utile contro il cancro.
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In genere i semi di uva si assumono tramite gli integratori preparati in erboristeria. Si consiglia comunque sempre di consultare il medico prima di utilizzare qualsiasi forma di medicamento. Per le insufficienze venose croniche i dosaggi suggeriti sono tra i 150 mg e i 300 mg al dì.
Per l'edema invece si consigliano tra i 200 e i 400 mg al dì per un mese. Comunque per ogni terapia l'assunzione non deve mai superare i tre mesi. Ma i semi d'uva possono essere assunti anche se non si hanno patologie ma se si vuole semplicemente integrare la propria alimentazione per sfruttare i poteri antiossidanti. Quindi si possono comunque assumere circa 150 mg al giorno, magari per tre volte al dì, sempre per un massimo di tre mesi.
Si consigliano quegli integratori che contengono la maggioranza di OPC in quanto è questa sostanza a fornire i maggiori benefici. Naturalmente gli integratori potrebbero anche dare delle problematiche, quelle che son chiamate in genere effetti collaterali.
Questi sono molto rari e dipendono dalle peculiarità della persona che li assume, e in genere hanno problematiche generali di assunzione di alimenti, come intolleranze e morbi particolari.
In realtà non esistono danni reali in questi estratti prodotti in capsule, tavolette o tonici, anche se la forte concentrazione di nutrienti può infastidire alcune persone.
Infatti le persone più a “rischio” sono quelle che stanno assumendo anticoagulanti in quanto i semi hanno questa funzione anticoagulante, per diluire il sangue. Anche in questo caso è opportuno consultare il vostro medico di famiglia ma chiaramente siamo in un campo di pericolosità veramente molto lieve.
Anche nel caso delle donne in stato di gravidanza bisogna consultare il medico in quanto questo periodo rappresenta un cambiamento fondamentale nell'organismo e in particolare anche per il periodo dell'allattamento.
I semi d'uva si sono dimostrati efficaci anche nella lotta contro il cancro, come riportato da molte ricerche riprese sui maggiori quotidiani. In particolare secondo l’Università di Adelaide (Australia) aiutano a ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia grazie ai tannini e ai polifenoli che sono degli antinfiammatori naturali e aiutano anche i farmaci ad aumentare il loro effetto. Ma lo studio dimostrerebbe anche l'effetto anticancro dei semi d'uva. In particolare lo studio si sofferma sulle cellule tumorali del colon e sugli effetti che i semi hanno esclusivamente sulle cellule tumorali, evitando danni a quelle sane. Lo studio infatti era incentrato sugli effetti alla parte di intestino sano con terapie fino a 1.000 mg. I risultati sono stati ottimi e i semi hanno diminuito fino al 55% dell'infiammazione normalmente prodotta dalla chemioterapia.
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