Lo Sciaglin è un vitigno a bacca bianca originario del Friuli, in particolare sui rilievi dello Spilimberghese dove è accertata la sua presenza dal XV secolo, anche se si hanno testimonianze più antiche risalenti ai Romani.
Una di queste testimonianze sarebbe nel
Pactum donationis del 762 attestante l'approvvigionamento annuale di cento anfore a titolo gratuito al monastero di Salt a Povoletto. Sempre da questi testi si può appurare il nome del vitigno,
Schiadina, allevato da tempo immemorabile dalla famiglia Savorgnano, feudatari locali produttori di un vino molto acido ed aspro che doveva essere affinato molti anni prima di poter essere proposto. In quegli anni venivano comunque definiti vini di qualità al pari di quelli Renani. Il nome, e i suoi sinonimi usati in quel tempo, Sciablin, Schablin, Sciarlin, Scharlina o Scharlina, indicavano il dialettale friulano
s’ciale con il significato di terrazzamento, che dovrebbe corrispondere alle caratteristiche della zona d'origine. Ma una seconda ipotesi sull'etimologia della parola vorrebbe che questa provenga dal vino
Schiavolino tipico della Slavia, un'area delle Alpi Giulie.
Il vino del vitigno venne anche portato all'Esposizione Regionale dell’Associazione Agraria Friulana di Udine del 1863.
Lo Sciaglin oggi è quasi del tutto scomparso, e resiste solo su qualche raro ettaro nei comuni di Pinzano al Tagliamento e Castelnovo del Friuli, nonostante i suoi vini siano di ottima qualità. Il vitigno ha grappoli di dimensioni medie a forma piramidale o cilindrica, dotati di ali. Gli acini sono sempre medi, a forma tonda, molto pruinosi e di un bel giallo brillante. Molto coltivato in passato, lo Sciaglin ha dovuto fare i conti con la concorrenza di uve molto più famose, in una regione come quella friulana, che ha adottato con buoni risultati i noti Chardonnay, Pinot e Sauvignon francesi.
Lo Sciaglin fornisce vini di grande qualità, che potrebbero facilmente imporsi a livello internazionale grazie ad una forte personalità. I vini sono eleganti espressioni di profumazioni di bosco e macchia mediterranea, con forti aromi di erbe aromatiche e ginestra su fondi di mimosa e tocchi fruttati, agrumi canditi e pesca gialla matura. Ottima la struttura dotata di una forte spalla acida naturale che ne consente gli invecchiamenti e rinfresca un palato comunque morbido e sapido, dotato di chiusure minerali tonificanti. Gli accostamenti sono di tutto rispetto in tavola, dove accompagna alimenti pregiati come il caviale o i crostacei. Ottimo anche con uova e risotti dai forti sapori, con zuppe e antipasti sostanziosi di terra e di mare, ma anche in aperitivo o dopo i pasti.
Pochissimi produttori sono ancora impegnati con lo Sciaglin, e tra questi Emilio Bulfon, un viticoltore molto impegnato nel preservare i vini locali, con versioni anche spumante. La versione ferma del suo vino ha un bel colore paglierino acceso, aromi d'uva e fresie dolci. Il palato è in equilibrio tra sapidità e mineralità, con lunghe chiusure aromatiche persistenti. Ottimo con il tortino di uova al branzino.
COMMENTI SULL' ARTICOLO