Lagrein
Il Lagrein è un vitigno a bacca rossa autoctono trentino, di cui inizialmente si ipotizzava un'origine della valle Lagarina come viene citato in alcuni documenti risalenti al XVII secolo del monastero dei Muri di Bolzano. Anche il nome suggerirebbe questa ipotesi, come descritto dal Marzotto nel 1925, ma recentemente si ipotizza con quasi certezza una sua origine molto più antica che risale all'epoca pre-romana quando i Greci colonizzatori del sud Italia fecero arrivare quest'uva fino al nord dalla città di Lagara, fondata sulla costa ionica e divenuta celebre grazie al suo vino
Lagaritanos. Recenti analisi genetiche hanno confermato molte similitudini del Lagrein con le uve provenienti dalla Grecia. Il vitigno si distingue in due sottotipi differnti per la forma e la grandezza del grappolo. Il primo, il Lagrein a grappolo corto, e il secondo Lagrein a grappolo lungo. Questo sono le differenze estetiche, ma vi sono anche delle differenze organolettiche.
In generale il vitigno presenta grappoli di dimensioni medie a forma piramidale, corto in un caso e lungo nell'altro, comunque entrambi alati e a densità compatta. Anche le bacche presentano dimensioni nella media, a forma ovoidale. Le bucce si presentano spesse e coriacee, con alte concentrazioni di pruina, mentre il colore è un classico blu-nerastro. Le rese sono molto alte e spesso devono essere tenute a bada, anche se la mancanza di regolarità nella produzione spesso viene in aiuto dei viticoltori. Il sistema di allevamento è quello classico della pergola trentina con potatura lunga. Il vitigno soffre molto l'attacco degli acari, e in misura nettamente minore la peronospora e l'oidio, mentre ha una forte resistenza al marciume. Soffre la colatura nelle primavere umide e per questo ha bisogno di buone esposizioni, mentre la maturazione è tardiva.
Sono circa 300 gli ettari coltivati in Trentino Alto-Adige, situati in particolare in Bassa Atesina nell'Oltradige e nella Conca di Bolzano, dove trova i suoli alluvionali del fiume Talvera e del Gries, colmi di ghiaia che riscalda i vigneti. Si segnala qualche ettaro anche in Veneto e in Lombardia, a ridosso dei confini con la regione.
Il Lagrein viene vinificato per lo più in purezza, anche se non mancano preziosi assemblaggi con le altre uve presenti in Trentino. Sono due le tipologie in cui si vinifica questo buon vitigno, il rosso denominato Dunkel e il rosato, chiamato Kretzer. Per quel che riguarda la prima tipologia, il vino assume colorazioni rubino brillante, con una gamma olfattiva piuttosto complessa e intensa, dove fanno la loro comparsa i frutti rossi classici di more, lamponi e mirtilli, ma ben amalgamati con la floreale viola e un fondo ben presente di erbe aromatiche di montagna. Buono il comportamento anche in invecchiamento, con la comparsa di delicati aromi di prugna, mentre il fondo diventa speziato e le erbe si trasformano in un gradevole legno balsamico con delle sfumature di cioccolato.
Il palato è vellutato, con tannini levigati e ben equilibrati, mentre il vino esprime una bella e lunga persistenza prima di chiudere. Bel corpo solido, strutturato, che si abbina ottimamente a selvaggina di montagna e carni alla brace.
La versione rosata ha più o meno le stesse caratteristiche nella profumazione ma con un palato nettamente più fresco e vivace, che ne fa un vino ottimo per gli antipasti di montagna, con salumi e affettati freschi ma anche con formaggi non stagionati.
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Naturalmente il Trentino Alto Adige è al centro della produzione di vini Lagrein, che hanno visto anche il riconoscimento internazionale.
Si parla di vini di primissimo piano, come il Porphyr Riserva di Cantina Terlano, rubino carico, pieno di viola e frutti neri su fondi liquirizia e grafite e sfumature speziate piccanti. Il palato si gioca tutto tra la sapidità e il gusto forte del tartufo, da provare con i filetti.
Di grande rilevanza anche l'AA Lagrein Taber Riserva della Cantina Bolzano, anche qui con viola e frutti neri, seguiti da una scurissima china rinfrescata dalla liquirizia e dalla vaniglia, con tocchi balsamici, tostati e di tabacco. Palato morbidissimo, con i tannini stemperati da una bella vena sapida. Con il cervo al ginepro.
Un Lagrein più semplice viene vinificato da Casata Monfort nel Lagrein Affinato, di splendida pulizia e un carattere del tutto personale dove i lamponi e le more rincorrono l'humus e le viole. Tannico e morbido, per le carni strutturate alle confetture rosse.
Di grandissimo impatto il Lagrein Abtei Muri Riserva di Muri-Gries, dal rubino profondo che prelude agli aromi penetranti delle bacche nere e della grafite. Un vino unico, dove le spezie e le viole ricompaiono anche al palato cioccolatoso e sapido, lungo, di struttura e chiusura infinita. Esige i migliori accompagnamenti, come il fagiano tartufato.
Cesconi lo assembla con il Teroldego per ottenere un vino baciato dall'aristocrazia, dove compare il ribes e il pepe rosa, la felce e la viola fino a chiudere con la china. Il palato è sorprendentemente fresco, pieno di sensazioni di seta e vene sapide che chiamano le carni di maiale.
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