Tuccanese

Il vitigno

Il Tuccanese è un vitigno a bacca rossa scarsamente diffuso che si può trovare solo in qualche sporadico ettaro coltivato in provincia di Foggia. Anche le notizie a disposizione sono molto scarse, e la sua origine rimane nel campo delle ipotesi. Si pensa che il vitigno fu introdotto nel comune di Orsara di Puglia, dove attualmente è coltivato, nel Trecento per merito della casa reale Angioina, e probabilmente il vitigno fu qui introdotto dalla Sicilia. Oggi, con la riscoperta dei vitigni locali messa in moto dalle denominazioni di origine, alcuni produttori hanno iniziato a riconsiderarlo, vinificandolo in purezza e tentando di proporlo al panorama regionale prima e nazionale poi. Per il momento il Tuccanese riveste ancora un ruolo molto marginale anche a livello locale, nonostante una discreta qualità. Al momento purtroppo il vitigno non riesce a suscitare l'attenzione che meriterebbe, e anche le analisi botaniche sono quindi scarse, così come le notizie storiche, relegando le poche informazioni alle conoscenze dei viticoltori, che lo descrivono come un probabile clone del Perricone siciliano, del Piedirosso o addirittura del Sangiovese.

Il vitigno è coltivato sulle colline argillose e calcaree di Orsara, tra i 500 e i 600 metri di altitudine. Esteticamente il Tuccanese è riconoscibile dai grappoli di piccole dimensioni, a densità compatta. I viticoltori ne apprezzano la grande resistenza e immunità alle malattie. La maturazione avviene nei primi quindici giorni di ottobre.

Tuccanese

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I vini del Tuccanese

I produttori locali organizzano molti incontri per sponsorizzare il vitigno, ma i risultati sono ancora deludenti, complice anche la crisi che ha di molto ridotto i volumi d'affari. Attualmente il Tuccanese ha ancora dimensioni locali, conosciuto solo ad Orsola dove viene consumato come vino da tavola. I risultati delle vinificazioni in purezza però sono molto incoraggianti, e nel tempo il Tuccanese saprà affermarsi. I colori nel vino sono di un bel rubino scuro, con profumi allettanti di frutti di bosco e spezie, con qualche traccia vegetale. Al palato l'assaggio offre una buona struttura e un corpo ampio e solido, con dei finali lunghi e presenti. Anche la gradazione alcolica soddisfa la bocca. Di ottimo rilievo l'acidità che i produttori vorrebbero sfruttare nell'invecchiamento.

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I produttori

Per il momento il Tuccanese in purezza resta a livello locale e solo Giuseppe Zullo è riuscito ad uscire dal comune di Orsara e farsi conoscere anche in altre aree della provincia di Foggia. Suo è L'Ursaria, un buon vino dal colore denso, con gamma olfattiva ai frutti di bosco e speziature dolci, al pepe. Ottima acidità al palato, fresca e di pronta beva, con un lungo finale fruttato.




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