Prosecco spumante
E’ sinonimo di buon bere, ma anche di enogastronomia di autore, di enoturismo tutto da scoprire, e il massimo rappresentante del Veneto vinicolo. Stiamo parlando del Prosecco, ovvero delle bollicine più amate del Nord Est e forse dell’intera penisola. Quando si parla del Prosecco si fa riferimento ad un vero e proprio emblema delle tavole italiane, ma anche ad un punto di riferimento per gli amanti del buon bere e degli aperitivi in compagnia. Questo vino fa capolino sulle tavole dei ristoranti veneti e italiani, ma anche sui banchi dei bar all’ora dell’happy hour. Insomma, è sempre tempo per un buon calice di Prosecco. Qualcuno di voi a questo punto si sarà chiesto: “Ma come, uno spumante che va bevuto nei calici ampi come quelli del vino rosso, piuttosto che nelle flutes?”. Ebbene sì, il Prosecco va consumato in calici ampi se si vuole godere appieno delle sue caratteristiche organolettiche. Frizzante, brioso, fresco, ma soprattutto contraddistinto da un sapore e da un profumo eccezionale, provate a versarlo in un buon calice e vi renderete conto delle note fruttate ed affascinanti che lo rendono unico e inimitabile.
Ma facciamo un passo indietro, chiedendoci dove nasce una specialità di questo tipo, e soprattutto come fa a diventare così unica e senza paragoni. La zona di produzione del Prosecco è situata a 50 chilometri da Venezia, in una cornice climatica (oltre che paesaggistica) di rara peculiarità. E’ molto interessante notare come le colline che ospitano questi vigneti siano ubicate a uguale distanza dalle Dolomiti e dal Mare Adriatico. E’ un altro fattore che contribuisce a fare di questo prodotto qualcosa di unico e inimitabile. Si tratta di un’area di produzione che si estende a cavallo tra 15 comuni diversi e in una superficie che consta complessivamente di 20.000 ettari vitati. I viticoltori, con il lavoro e con la passione, sono riusciti a conquistare e a tesorizzare al massimo le risorse della terra, rendendole un luogo da sfruttare per ottenere un vino unico, ma anche da amare e da rispettare, per la sua bellezza e la sua peculiarità. Altrettanto interessante è notare che da qualche anno l’UNESCO si sta chiedendo se accogliere la zona di produzione del Prosecco tra i Patrimoni dell’Umanità, e soprattutto constatare che non tutta l’area del Prosecco è adibita alla coltivazione dell’uva. Soltanto i colli più soleggiati, e compresi tra i 50 e i 500 metri di altitudine sono vitati, mentre gli altri, più alti ed esposti prevalentemente a Nord, sono interamente coperti dai boschi.
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Tuttavia, di motivi per considerare il prosecco spumante un prodotto diverso da tutti gli altri, ce ne sono numerosi, e non tutti fanno riferimento all’ubicazione dei suoi vigneti e alla bellezza del paesaggio in cui nasce. Se quello di cui stiamo parlando è uno dei vini spumanti più amati d’Italia, il merito è infatti anche della sua lieve alcolicità e della sua versatilità. Il Prosecco va sempre bene: sia che si abbia intenzione di fare un bell’aperitivo in compagnia, che si debba preparare una cena elegante e raffinata, oppure che si sia in cerca di un vino da dessert capace di esaltare la dolcezza tipica del fine pasto. Un calice di Prosecco, insomma, può dare soltanto soddisfazioni. Una domanda ricorrente è quella relativa agli abbinamenti: quali sono i piatti più consigliabili per godere appieno delle caratteristiche tipiche di questo vino spumante? La gamma è estremamente ampia, e comprende, oltre a piatti tipici della tradizione contadina veneta, anche piatti di carne prodotti soprattutto in altre regioni d’Italia, e specialità internazionali. Non a caso, negli ultimi cinque anni, nei bar, nei ristoranti e nei sushi-bar di New York, Tokyo, Berlino, Londra, Amsterdam e Milano, le bottiglie più gettonate sono quelle di Prosecco. Fresche, effervescenti, frizzanti, affascinanti e tutte da scoprire.
Se state pensando ad una cena a base di risotto con le verdure, ed in particolare avete in mente di utilizzare del buon radicchio di Treviso, oppure asparagi ed altri frutti dell’orto, difficilmente potrete scegliere un vino migliore del Prosecco. Lo stesso discorso vale anche per le carni bianche: del buon pollo alla griglia, oppure una padellata di coniglio con contorno di verdure grigliate, va innaffiato per forza di cose con una buona bottiglia di Prosecco. E cosa dire dei funghi porcini, dei tartufi e dei frutti del sotto bosco? Vi piacciono con la pasta, con le pappardelle, oppure in accompagnamento a dei buoni piatti di carne leggera? Basta un calice di Prosecco di Valdobbiadene per rendere il tutto più fruibile ed indimenticabile. La selvaggina è una delle migliori compagne del Prosecco, che va d’accordissimo anche con i formaggi più tipicamente veneti, quali il Bastardo, il Morlacco e l’Inbriago, che oltre ad essere consumati con piacere da soli, danno luogo a loro volta ad altri abbinamenti tutti da scoprire, ed esaltabili grazie ad un buon calice di Prosecco. Insomma: un vino per tutte le occasioni e quanto di meglio possa offrire la gastronomia italiana.
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