Valdobbiadene
Parlare di Prosecco, in Italia, in Europa e nel mondo, vuol dire tante cose. Vuol dire fare riferimento al vino spumante più apprezzato ed amato a livello internazionale, ad un prodotto che rappresenta dappertutto l’eccellenza del Made in Italy. Vuol dire indicare uno dei vitigni più ricchi e autorevoli in assoluto, e non per ultimo, vuol dire riferirsi a paesaggi mozzafiato, fatti di colline rigogliose e vigneti tutti da scoprire, che da Conegliano a Vittorio Veneto animano la provincia di Treviso e fanno della regione Veneto una delle roccaforti più mirabili dell’enologia italiana. Nel novero dei paesi più belli e più produttivi nell’ambito del Prosecco, è impossibile non includere Valdobbiadene: a chi non è mai capitato di trovarsi di fronte la bottiglia affusolata tipica del Prosecco, con sull’etichetta il nome di questo piccolo comune in provincia di Treviso?
Per quanto riguarda la storia di questo posto, lo troviamo documentato per la prima volta da Paolo Diacono nella Historia Longobardorum, una delle più illustri antologie relative alle vicende dei popoli germanici in Europa continentale e meridionale. Il primo nome di Valdobbiadene fu in realtà Duplaviis, in omaggio alle ramificazioni del fiume Piave che caratterizzano la zona. In ambito medievale, questa località assunse quasi completamente la forma con la quale la conosciamo ancora oggi, perché tante famiglie abbienti si impegnarono nella costruzione di castelli e residenze nobiliari, molti dei quali visitabili ancora oggi. Nell’XI secolo questa zona fu teatro di sanguinosi scontri per la divisione dei feudi, e le cose di certo non migliorarono con l’avvento dell’epoca moderna e il passaggio tra i possedimenti della Serenissima. C’è di positivo che in questo periodo la campagna intorno ai vigneti fu puntellata da residenze di pregevole fattura, mirabili e visitabili ancora oggi. Dal punto di vista viti-vinicolo, il secolo di maggiore interesse fu sicuramente il 1800: alcuni agricoltori si impegnarono per dare grande impulso a questa attività, che unita alla lavorazione della seta – fiore all’occhiello del Veneto napoleonico – riuscì a fornire un impiego a migliaia di lavoratori. Il XX secolo verrà ricordato, oltre che per la definitiva affermazione della viticoltura come settore preponderante dell’economia locale, per l’aggregazione di San Pietro di Barbozza entro i confini del comune di Valdobbiadene.
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Oggi Valdobbiadene è un nome tra i più affermati nell’enologia italiana: insieme a Conegliano Veneto è considerata, a ragione, Città del Vino, e in particolare del Prosecco, senza dubbio il prodotto più rappresentativo della città. Ogni anno, da oltre quaranta, a Valdobbiadene viene organizzata la Mostra degli Spumanti, oggi conosciuto come Forum Spumanti d’Italia, un appuntamento capace di accendere ulteriormente i riflettori su una località piacevole, ricca e tutta da scoprire. Chi ha la fortuna di visitare Valdobbiadene, ma in generale tutta la zona tipica della produzione del Prosecco, si accorge fin da subito che da queste parti tutto profuma di vino, terra e sapori indimenticabili. L’enogastronomia locale è un’attrazione turistica a sé stante, capace da decenni di attirare l’attenzione di turisti ed appassionati provenienti da tutto il mondo. Funghi, carne, formaggi, salumi, grappa, verdura, castagne e tanto altro ancora: l’elenco dei prodotti che rappresentano fedelmente l’identità di Valdobbiadene è lungo e sorprendente. Tra le vallate e i piccoli paesini disseminati per luoghi insospettabili, si distendono tesori preziosi, relativi non soltanto all’ambito enologico, ma anche a quello storico, culturale ed architettonico. Chiese, monasteri, chiostri, palazzi nobiliari e ville di numerose dimensioni: chi visita Valdobbiadene può veramente rimanere a bocca aperta di fronte alla ricchezza di monumenti a disposizione. Come fare a non perdere nulla delle possibilità offerte da quest’area? La risposta è semplice: abbandonarsi alla guida della Strada del Prosecco, l’itinerario più completo e godibile in assoluto. Conegliano Veneto, Valdobbiadene, Vittorio Veneto, Soligo e Pieve di Soligo sono vere e proprie roccaforti della produzione di Prosecco, ma nondimeno possiedono tesori artistici a culturali che chi ha già assaggiato il vino di certo non può perdersi.
Un’altra domanda molto ricorrente tra gli amanti del Prosecco è la seguente. Come posso abbinare questo vino per godere appieno delle sue caratteristiche? Uno dei pregi del Prosecco di Valdobbiadene coincide senza dubbio con l’abbondanza degli accompagnamenti possibili. Sia in Italia che all’estero, ormai rappresenta un’istituzione nell’aperitivo, ma non mancano coloro che lo considerano perfetto sui risotti leggeri, a base di asparago e radicchio, oppure sui secondi piatti di carni bianche. In molti lo trovano eccellente in accompagnamento ad ottime portate di selvaggina e carne rossa in umido, oppure su uno sfizioso cocktail di gamberi. Insomma: c’è soltanto l’imbarazzo della scelta.
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