Potatura uva da tavola
Quando si parla di potatura dell'uva si parla di un sistema d'allevamento essenziale per fornire ai chicchi forme e dimensioni adeguate allo scopo che si intende raggiungere. Per quel che riguarda l'uva da tavola la potatura è atta a raggiungere il giusto grado zuccherino delle bacche e grandi dimensioni, ricercate dal consumatore. La potatura è sempre manuale con la scelta delle parti da eliminare per raggiungere l'ottimizzazione delle crescite. Si inizia quindi con la scacchiatura dei germogli che consente quindi il successivo diradamento dei grappoli e l'eliminazione degli acinini, ovvero degli acini piccoli che non riescono a maturare per molteplici problemi, anche se spesso la causa è climatica, con un eccesso di piogge nei periodi di impollinazione e fioritura. La potatura oltre ad essere fondamentale nella gestione e nella qualità delle uve rappresenta anche una voce non indifferente tra i costi di produzione. Tra questi costi di potatura, il più influente riguarda appunto gli acinini. Questi dipendono dalla qualità dell'uva, e dalla sua precocità che influisce negativamente. Per evitare il fenomeno degli acinini e l'uso intensivo della potatura i produttori possono coltivare quindi specie tardive ed evitare costi.
La potatura si può effettuare secondo vari metodi, di cui il più usato è la potatura secca, che viene effettuata nella stagione fredda durante il riposo vegetativo. Con questo metodo si lasciano 4 capi-frutto per la lunghezza pari a 8 gemme. Vengono lasciati anche alcuni speroni che arriveranno a generare un numero massimo di 50 gemme per ceppo. La potatura secca coinvolge vari periodi dell'inverno. Alla fine di ottobre vengono potati i tralci ma non le femminelle. A fine inverno inizio primavera, con il germogliamento, si effettuano invece le potature corte per l'eliminazione di molte parti verdi. Tutte le energie della pianta verranno quindi indirizzate sulle gemme lasciate in modo da avere il giusto numero di fiori e quindi di grappoli. Vengono lasciate quindi solo le gemme apicali per costringere la vite a ripetere la fase primaverile e sviluppare nuove gemme.
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Il risultato di queste potature è la conservazione delle gemme e degli speroni per l'anno successivo mentre allo stesso tempo i migliori acini conseguono la maturazione ottimale dell'anno in corso. Inoltre le energie sono indirizzate alla concentrazione degli zuccheri, con grappoli dal peso e dalle dimensioni maggiori, e gli zuccheri a sostituire tutti gli acidi, con risultati finali diametralmente opposti alle potature delle uve da vino.
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