Uva ursina controindicazioni
Come abbiamo avuto modo gia di chiarire l'uva ursina non fa parte delle varieta di uve della famiglia
vitis vinifera essendo una pianta delle
Ericaceae, in articolare una specie rampicante o arbustiva denominata uva solo per una similitudine estetica che però non corrisponde nemmeno ad un utilizzo simile, visto che per l'uomo queste bacche sono sgradite. Solo i golosi orsi se ne nutrono, e da qui deriva la denominazione ursina, da orso appunto. Mentre gli animali si nutrono delle bacche, l'uomo sfrutta le potenzialità officinali delle foglie. L'uva ursina è il classico arbusto da bosco, basso, con altezze che non arrivano al mezzo metro, e una chioma folta. Le bacche sono abbastanza dolci e rosse, poco apprezzate dall'uomo dicevamo.
L'uomo quindi ha trovato, come per la gran parte delle piante e delle erbe, un utilizzo officinale all'uva ursina, sfruttandone le qualità mediche in particolare fino al Novecento, quando poi la farmaceutica moderna ha preso il sopravvento su qualsiasi forma di medicina naturale, a volte anche a sproposito. Nel suo utilizzo le foglie vengono fatte macerare oppure infondere in tisane. Non mancano delle preparazioni più specifiche, come i nebulizzatori che ne sfruttano le caratteristiche. L'uva ursina viene prescritta come antisettico, e in particolare per curare le vie urinarie da cistiti ed infiammazioni. Il suo impatto positivo si fa sentire sulla diuresi e nella lotta alla flora batterica. L'uva ursina però ha anche delle controindicazioni.
- L'uva ursina non è una varietà della ben famosa vitis vinifera, ma un piccolo arbusto, che raggiunge al massimo i 30 centimetri di altezza, che fa parte di tutt'altra famiglia, quella delle Arctostaph...
- L'uva ursina o orsina come viene quasi sempre chiamata non è affatto una specie della vitis vinifera, ma ha delle somiglianze nelle bacche. Il suo nome, anche in inglese, si deve al fatto che le sue b...
- Il vino rosso è conosciuto e apprezzato da secoli. Molti popoli come i romani e i greci ne erano degli ottimi consumatori anche se con abitudini differenti. I greci, ad esempio, preferivano rendere il...
- Lo Champagne è sinonimo di eleganza, raffinatezza e alta società. Attorno al suo nome si sono affollate tante leggende e tanti aneddoti che testimoniano quanto fosse importante e apprezzato questo vi...
Queste controindicazioni ne fanno una pianta da sfruttare sotto controllo medico e con una certa moderazione quando ad assumere le tisane sono delle donne in gravidanza. Vi sono anche altre controindicazioni ma non cosi pericolose come quelle per i feti. In questo caso infatti si rischia un'eccessiva stimolazione dell'utero e il rischio di contrazioni, per cui in genere qualsiasi medico preferisce non suggerire la sua assunzione, in particolare nel primo trimestre della gravidanza, quello più delicato. Addirittura alcuni ricercatori sostengono la tesi dell'effetto cancerogeno sul feto. Inoltre l'uva ursina presenta controindicazioni anche nel periodo dell'allattamento.
Poi vi sono altre controindicazioni che però non pregiudicano la salute umana. Ad esempio la concentrazione tannica spesso crea irritazione alle pareti intestinali o a quelle dello stomaco che possono determinare anche sensazioni nauseabonde fino al vomito. Allora le tisane vengono accompagnate da altre erbe rinfrescanti come la menta.
COMMENTI SULL' ARTICOLO