Uva Clinton
L'uva Clinton viene chiamata in Italia anche
Clinto, ma è di origine americana. La sua introduzione in Europa fu causata dalla crisi di fillossera che verso la metà dell'Ottocento rischiò di far estinguere i vitigni pregiati del Vecchio continente. In Italia venne introdotta sotto la denominazione U Grintu, nome abbastanza bizzarro che in Veneto fu modificato con il più americano Clinton, anche se la pronuncia è quella tipica veneta e non quella americana. La sua origine viene attribuita ad un incrocio naturale e del tutto spontaneo tra la Vitis Lambrusca e la Vitis Riparia, entrambe americane ed entrambe vietate in Europa per la produzione di vini da loro ottenuti. Il nome Clinton in realta è comunque quello originale in quanto riferito ad una omonima cittadina degli USA, precisamente dello stato dell'Iowa, dove sembra che il vitigno fu segnalato per la prima volta. L'uva Clinton fu introdotta grazie alle caratteristiche comuni nelle viti americane di resistenza alla fillossera, e altre malattie parassitarie. Viene classificata in principali sottospecie differenti per alcune peculiarità del grappolo. La prima è denominata semplicemente Clinton, con forme regolari e cilindriche, ma con un grappolo piccolo in dimensioni. La seconda è il Clintòn o
Grande Clinto, che si differenzia per le irregolarità del grappolo, di grandi dimensioni e con alta densità. Tra le due varietà la prima offre certamente una migliore qualità, mentre la seconda delle rese abbondanti. Se ne producono anche delle bevande fermentate.
Il Clinton veniva in passato utilizzato per produrre del “vino”, di scarsa qualità come tutti quelli ottenuti dalle uve americane, tanto che verso gli anni 20 del Novecento quasi tutti i paesi europei ne vietarono l'utilizzo. Infatti i vini erano molto leggeri, anche in grado alcolico. Oggi si possono ancora produrre bevande fermentate dall'uva Clinton, ma devono essere chiamate bevante spiritose alcoliche. Queste bevande di bassissimo tenore alcoliche vanno consumate entro massimo i primi 3 mesi dalla loro produzione. I “vini” che venivano prodotti dall'uva Clinton avevano colori molto scuri e viola. A dispetto della leggerezza del grado alcolico i “vini” avevano elevate densità e sapori simili al fragolino. Anche gli odori richiamano quelli delle fragole. Oggi vi sono alcune eccezioni nel divieto di produrre bevande alcoliche con il Clinton, e la legislazione consente anche la fortificazione con alcool.
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Le bevande alcoliche prodotte con l'uva Clinton sono molto rare, e devono essere fortificate con l'alcool. Vengono consumati raramente e a livello locale, spesso per abbinare le merende. Spesso vengono addizionati con acqua se i tannini risultano troppo forti. Un problema delle bevande del passato era infatti la concentrazione tannica a creare alcuni problemi di tossicità.
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