Uve per champagne
Lo champagne è tra i vini più famosi del mondo, forse simbolo stesso delle bollicine, il vino spumante che è più di ogni altro rappresenta la festa e la vittoria, la bontà e la qualità. Forse è il vino più conosciuto al mondo anche se molti pensano che lo spumante un prodotto diverso. Comunque lo champagne è il primo vino dai tempi dei Romani divenuto un simbolo presso gli aristocratici e i nobili di tutta Europa, conquistando poi anche l'America. Questo vino nasce quasi per caso e venne poi perfezionato da Dom Pérignon che mise a punto un tipo di lavorazione gia avviato dagli inglesi nel tentativo di migliorare quello che era in realtà un vino non molto pregiato, commerciato tra il Nord della Francia e Londra per un semplice motivo di vicinanza in un'epoca dove i trasporti erano certamente molto più difficoltosi di oggi. Gli inglesi infatti aggiungevano lo zucchero al vino fermo della Champagne che a causa di un vino troppo rigido e ad altri fattori risultava molto leggero e povero di alcol. Ma la regione era la più vicina a Londra tra le produttrici di vino e dunque il suo vino impiegava pochissimo ad arrivare sul mercato più importante d'Europa. Quindi pur di non rinunciare all'abbondanza i commercianti inglesi decisero di manipolare il vino addizionandolo. Questa operazione faceva partire una seconda fermentazione che rendeva il vino frizzante e più piacevole. I viticoltori della Champagne decisero così di iniziare a produrre sempre addizionando il vino con dello zucchero, mettendo a punto tecniche sempre più precise, tanto che dall'iniziale vino molto dolce, si arrivò al vino molto secco ed aromatico di oggi, sempre prodotto con le stesse uve. Altro motivo del successo dello champagne fu la grande operazione pubblicitaria operata dai produttori, i primi a capire l'importanza del marketing nel vino già agli inizi dell'Ottocento, quando iniziarono a sponsorizzare in particolare le prime manifestazioni sportive della storia moderna.
Tutto lo champagne viene prodotto ruotando, assemblando e coltivando tre sole uve: lo Chardonnay, il Pinot Noir e il Pinot Meunier.
Lo Chardonnay è un'uva antichissima originaria della Borgogna, amante dei climi freddi come appunto quello che la regione del Massiccio Centrale nell'esagono ospita. Per questo fu importato più di un millennio fa anche nella Champagne, che risentiva del clima atlantico continentale che arrivava direttamente dal mare senza trovare alcuna catena montuosa a bloccarlo. Nella regione a nord-est di Parigi infatti furono molte le uve a fallire a causa del freddo intenso. Lo Chardonnay invece è estremamente adattabile tanto che non solo può essere coltivato su tutti i tipi di terreno, ma riesce a sopportare bene anche il caldo, così da essere piantato anche nel sud Italia, come in alcune zone delle Puglie e della Sicilia, anche se questo tipo di clima ne abbassa la qualità. È di coltivazione estremamente semplice, quasi autonomo, anche se lo si deve potare energicamente proprio a causa di un'eccessiva vigoria che porta anche a rese troppo elevate. Un difetto dello Chardonnay infatti è quello di perdere rapidamente qualità dopo le 8 tonnellate per ettaro e quindi si cerca di tenerlo sulle 12 tonnellate per avere un buon rapporto qualità/quantità.
Lo Chardonnay però è una delle uve migliori, se non la migliore bianca al mondo, con una gamma olfattiva ben precisa e identitaria. I suoi vini sono speciali e possono avere un naso molto complesso e variegato. Dal fruttato al floreale, dall'erbaceo ad aromi terziari. Nello Champagne lo Chardonnay in purezza viene vinificato con l'etichetta di Blanc des Blancs, come ad esempio per il Salon, oggi considerato il miglior champagne del mondo, vinificato esclusivamente con uve Chardonnay.
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Il Pinot Noir è un'altra uva borgognona di estrema qualità, considerata una delle nobili per eccellenza, che nella Champagne viene vinificata in bianco e si trova a suo agio in quanto amante del freddo. Questo ne ha fatto un uva da champagne. Il Pinot Noir però non riesce a svilupparsi nei climi caldi tanto che risulta difficile sfruttarlo anche nel sud della Francia. Nel nord-est italiano lo si coltiva ancora con discreti risultati, così come in Lombardia, dove viene spumantizzato per uno dei più grandi spumanti al mondo che poca ha da invidiare allo Champagne, il Franciacorta. I Pinot Noir però è molto delicato, avendo problematiche come precocità e colature. A risolvere questo problema vi è la metodologia stessa di spumantizzazione nella Champagne, in cui i risultati migliori si ottengono con uve poco mature, in grado di fornire così vini molto secchia cui si dovrà comunque aggiungere dosi zuccherine, che stempereranno la forte acidità per far posto all'alcol. Il profumo caratteristico del Pinit Noir è quello dei frutti rossi, a volte con toni erbacei, che matura nei grandi champagne in sensazioni animali.
Il Pinot Meunier fa parte dell famiglia, come parente prossimo del Pinot Noir, ma è molto poco conosciuto e il suo utilizzo è quasi esclusivamente limitato alla zona dello champagne. Naturalmente sono molti i motivi che hanno determinato questa scelta. Chiaramente la sua alta resistenza al freddo ne fa un candidato ideale ma anche il suo supporto al fratello maggiore Pinot Noir. Esso infatti, pur non possedendo la qualità del suo nobile parente, ha una struttura nettamente più forte e aromi speziati, quasi piccanti, ottimi per il taglio. Il Pinet Meunier viene infatti utilizzato esclusivamente in assemblaggio.
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