vite
La Vite presenta delle origini particolarmente lontane nel tempo, dal momento che si sviluppa all’interno del continente europeo a partire dal Terziario, anche se il suo impiego si fa risalire al Neolitico: all’interno delle zone mediterranee del vecchio continente la coltivazione della vita veniva esercitata soprattutto per la produzione di uve da vino; al contrario, all’interno dell’Europa caucasica, la vite veniva impiegata solamente per la produzione di uva da tavola.
Ad ogni modo, il nome scientifico che accompagna questa pianta è quello di Vitis Vinifera e si caratterizza per essere anche conosciuta come vite europea, nonostante la corretta denominazione dovrebbe essere quella di vite euroasiatica.
Un gran numero di testimonianze che ci arrivano dal popolo dei Sumeri, permettono di capire come la vite veniva già coltivata nel corso del III millennio a.C. per la produzione del vino.
In Italia sembra che le prime coltivazioni si possano far risalire al X secolo avanti Cristo.
La vite si caratterizza per essere una pianta che appartiene alla categoria delle rampicanti e che presenta un tipico portamento che viene influenzato dal modo in cui viene allevata, anche se nella maggior parte dei casi è irregolare.
La ramificazione della pianta della vite avviene per mezzo di tre importanti tipologie di gemme: si parte dalle gemme dormienti, che si caratterizzano per la produzione dei germogli nel corso della stagione primaverile successiva, mentre un altro tipo di gemme sono quelle definite pronte, che si sviluppano nel medesimo anno dei germoglio detti femminelle, mentre le gemme latenti consentono lo sviluppo di germogli particolarmente vigorosi.
Le foglie hanno una tipica conformazione palmata e, nella maggior parte dei casi, sono suddivise in 3 o 5 lobi, con un margine dentato in modo irregolare.
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Il frutto della vite corrisponde, in pratica, ad una bacca che viene molto più comunemente chiamata con il nome di acino: si tratta di un elemento che varia per quanto riguarda la colorazione della bacca una volta che è giunta a maturazione.
infatti, soprattutto in relazione al vitigno, c’è la possibilità di trovare delle bacche che spaziano dal colore verde al giallo, senza dimenticare il rosso-violaceo, ma anche il nero fino al bluastro.
Ovviamente, anche le varie condizioni climatiche ed ambientali possono fortemente incidere sulla colorazione che assumerà la bacca una volta che è maturata.
La forma degli acini è, nella maggior parte dei casi, sferica, mentre la conformazione del grappolo che si viene a formare è, di solito, conica o piramidale, anche se in alcuni casi si può anche un grappolo dallo sviluppo tipicamente cilindrico.
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