Fortana
Il Fortana è un vitigno a bacca rossa coltivato nella bassa Padana, probabilmente di origine francese secondo alcuni che ne vedono il suo nome in alcuni sinonimi, in particolare Uva d'Oro, accostabile ad una zona di provenienza originale identificata come la
Côte d'Or della Borgogna. Il nome Fortana invece deriverebbe da
Fruttana, antico nome del vitigno indicante la sua alta produttività. Altre tesi vogliono il nome Fortana indicante la forza che il vitigno mostrerebbe, ovvero la vigoria e la sua preferenza per i terreni forti e ricchi di argilla.
Si segnala anche per essere rimasto tra i pochi vitigni franco di piede, ovvero non utilizzante i portinnesti americani, probabilmente perché la sua coltivazione su territori sabbiosi ha impedito alla fillossera di colpire questa varietà.
Il Fortana del Taro, oggi protetto legalmente, è presente nella Bassa Parmense probabilmente già nel Quattrocento, secondo Agostino Gallo che lo descrive in un trattato il secolo successivo in relazione anche ai suoi abbinamenti con la cucina locale. Tanara nel Seicento le descrive addirittura come la regina delle uve a bacca scura, ottimo nella vinificazione e molto produttive, aggiungendone anche una sua origine francese. Anche la zona italiana di coltivazione sembra richiamare l'habitat della Borgogna, con la Bassa Parmense che offre un microclima e un terreno di medio impasto ricco di argilla.
Oggi il vitigno offre una produzione discreta ma un modesto apporto alcolico, anche se questo ne favorisce l'abbinamento con i cibi locali che sono sempre di forte sapore e intensità. I vini sono ottimi specialmente con i salumi come il culatello locale o la spalla cotta di San Secondo, tanto che la Fiera Settembrina di San Secondo della Fortana e della spalla cotta si svolge ormai da secoli. È la provincia di Parma ad essere coinvolta nella produzione di questi vini a Indicazione Geografica Tipica, con vitigni coltivati al di sotto dei 300 metri di quota. Naturalmente le golene non possono essere coltivate.
Il Fortana prima veniva sempre indicato con il sinonimo di Uva d’oro, forse non solo per la possibile origine francese ma anche per il colore degli acini, anche se a bacca nera.
Nel Lunario del 1872 si trova l'elenco dei vitigni della Provincia Parmense, tra cui vi è anche il Fortana, produttivo e presente nella bassa pianura. L'enologia moderna ha modificato l'antico sistema di allevamento, la Pergoletta Emiliana, con il cordone permanente, che consente di limitare la produttività a favore della qualità. Si cerca quindi con questo sistema di limitare la vigoria grazie ai tralci ricadenti che garantiscono una distribuzione delle gemme, riducendole in quantità ma aumentandone l'esposizione e la ventilazione, per ottenere una densità tra i 2.500 e i 3.000 ceppi/ettaro.
I vini del Fortana sono molto spesso prodotti sotto l’Indicazione Geografica Tipica Fortana del Taro, e vengono prodotti in purezza o con dei leggeri tagli (15%) anche nelle tipologie frizzante e novello. Per la tipologia Frizzante l'aggiunta di gas deve essere esclusivamente naturale. Sono vini dalla bassa gradazione alcolica, 9% vol per i rossi generici e 11% per il novello.
I vini hanno quindi un colore rubino chiaro, sono generalmente fruttato e con gusti che vanno dal secco all'amabile in tutte le tipologie.
Come detto sono ottimi con i salumi parmigiani, e nelle versioni più amabili anche con le crostate di frutta. In genere si servono sui 14°C.
Anche se prodotti in tutta la provincia, i risultati migliori si ottengono nella zona del fiume Taro, dove appunto viene protetto della IGT, mentre al di fuori deve essere tagliato con decisione in quanto troppo acido per pretendere di essere appetibile.
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Naturalmente il Fortana è un vitigno di nicchia, con poche produzioni nel Parmense e quindi una scarsa visibilità a livello nazionale, fatta di pochi i produttori che ultimamente stanno emergendo anche al di fuori della regione, grazie al cambio del sistema di allevamento che ha permesso loro di vinificare il vitigno in purezza. Tra i vari produttori si segnalano i Fratelli Bergamaschi di Samboseto, dove sfruttano un piccolo vigneto molto antico per vinificare il Fortana del Taro IGT. Qui i grappoli si compongono di grandi acini da vinificare in un vino rosso rubino di buona fattura e le profumazioni fruttate. I gusti sono freschi e dolci, e il vino leggermente frizzante, sui 10% vol. Ottima l'aromaticità fornita dalla grande presenza di polifenoli, che garantiscono anche un ottimo apporto salutare al corpo, corroborante e curativo. Si serve a 12º C con i classici salumi della provincia di Parma, spesso in aperitivo nella nuova moda proveniente da Milano. Ma il vino può anche essere servito durante i pasti, come bevanda quotidiana, allargando di molto i suoi abbinamenti consigliati. Si può provare con il ragù ma anche con dei secondi di carne leggeri.
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