Uva e forme
Oggi l'uomo conosce l'uva come appare nella millenaria coltivazione domestica, dopo più di 3000 anni di interventi umani e naturali, con incroci, ibridi, e nell'ultimo secolo cloni. Tutto questo ha trasformato l'originaria specie in una moltitudine di varietà, oltre mille, di una delle famiglie più numerose del regno vegetale, quella
vitis vinifera che l'uomo ha coltivato con lo stesso riguardo e importanza del grano o di altri alimenti essenziali alla nutrizione umana. Il numero delle varietà è cresciuto a dismisura, ipotizzando solo una decina di specie di partenza, e questo ha di molto modificato l'aspetto estetico dell'uva. Se la natura, lente nei suoi cambiamenti, poteva creare nuove varietà e nuove forme, molto di più ha fatto l'intervento dell'uomo, che con appositi incroci ha selezionato nuove specie, e dato vita a nuove forme estetiche e di allevamento, che hanno modificato questa pianta che forse stenteremmo a riconoscere se potessimo catapultarci con un'ipotetica macchina del tempo nel mondo di 8000 anni fa.
La vite selvatica è una pianta arborea rampicante che si allunga a dismisura occupando tutto lo spazio a disposizione. Questa è l'immagine che l'umanità dovette avere quando iniziò a nutrirsi dei suoi frutti. Poi vennero i Greci, con le loro prime tecniche di allevamento, e tutto iniziò a cambiare per questa meravigliosa pianta, che iniziò ad essere potata, cimata e incrociata, creando così le prime varietà di fattura antropologica.
Oggi trovare una vite allo stato selvatico è quasi impossibile, per questa preziosa pianta così amata. L'allevamento domestico ne ha notevolmente cambiato le caratteristiche e le forme. I vari sistemi d'allevamento sono stati si adattati alle caratteristiche della pianta, ma anche la pianta si è adattata ai voleri dell'uomo, affinché potesse fornire la migliore qualità e resa per il consumo umano. Le varie forme di allevamento cambiano anche l'estetica dei vigneti e del territorio. Con i sistemi a tendone pugliese vedremo in quella regione distese di vigneti che formano un tetto di foglie con i grappoli che crescono al di sotto, mentre con la pergola trentina i grappoli, specie di uva bianca, risplenderanno al sole. Oppure i piccoli alberelli della tradizione campana, isolati a protezione dei grappoli.
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Anche i grappoli hanno cambiato forma con le selezioni clonali. Oggi le forme sono tantissime, piramidali, sferiche, cilindriche o coniche, con una o due ali, oppure senza. Anche i chicchi hanno varie forme e dimensioni, dallo sferico all'ovale all'ellittico. Acini piccoli e grandi, medi e appassiti. E poi le densità, con tanti o pochi chicchi, a spargolo o compatto. Insomma, ogni specie oggi si riconosce dalla sua forma.
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